Carabiniere ucciso, cos’è successo quella notte: il racconto del capo dei carabinieri di Roma

A raccontare quanto sarebbe accaduto la notte tra il 25 e il 26 luglio tra Trastevere e piazza Cavour è il generale Francesco Gargaro, a capo del comando provinciale dei Carabinieri della Capitale

Una conferenza stampa con decine di testate accreditate quella che si è tenuta oggi alla sede del comando provinciale dei carabinieri di Roma a San Lorenzo in Lucina circa indagini sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.


A raccontare quanto sarebbe accaduto la notte tra il 25 e il 26 luglio tra Trastevere e piazza Cavour è il generale Francesco Gargaro, a capo del comando provinciale dei carabinieri della Capitale.


Il racconto di quella notte: il primo intervento

«Carabinieri fuori servizio a Trastevere notano dei movimenti sospetti di un soggetto di mezza età con la bicicletta accompagnato da due ragazzi», dice il generale. Provano a seguirli, li perdono di vista. A un certo punto, la loro attenzione viene attirata da una di queste persone china a raccogliere qualcosa.

Lo fermano, gli chiedono cosa stesse facendo, lui gli mostra un involucro e afferma che si tratta di Bentelan. È Gabriel Christian Natale Hjorth. Quando si avvicinano alla luce il ragazzo fugge, e i carabinieri lo perdono di vista.

Si spostano in piazza Mastai e chiedono l’intervento della pattuglia costituita da Cerciello e Varriale. È l’una e 10 e i due arrivano sul posto. Identificano Sergio Brugiatelli che è lì in piazza Mastai e che denuncia il furto del proprio zaino. I militari lo invitano ad andare il prima possibile in una caserma per denunciare i fatti. Qui finisce il primo intervento.

Il secondo intervento

Circa un’ora dopo, alle 2:04, arriva la chiamata al 112 che racconta della «richiesta estorsiva» ricevuta per lo zaino. L’operatore di centrale gli chiede anche se per caso i due che stanno tentando l’estorsione sono presenti. No, non lo sono.

Quindi il comando invia una pattuglia in divisa che interviene valutando i contatti telefonici e l’appuntamento. Lo riferisce al comando che decide di inviare una pattuglia in borghese: la più vicina è, ancora, quella di piazza Farnese, di Mario Cerciello Rega e il suo collega Andrea Varriale. I due arrivano sul posto e richiamano con Brugiatelli gli “estorsori” per fissare i dettagli dell’appuntamento.

I tre – Brugiatelli, Cerciello e Varriale – si spostano con un’auto verso il luogo dell’appuntamento, vicino a piazza Cavour. Si fermano, lasciano «in situazione protetta» Brugiatelli vicino all’auto e vanno all’incontro. Giunti «all’altezza della farmacia», si imbattono in Natale e Finnegal.

«Incappucciati». Nel momento in cui si qualificano come carabinieri vengono aggrediti. «Si tratta di pochi attimi in cui Varriale è stato buttato a terra. Quando si gira, perché sente urlare il collega, lo trova in una pozza di sangue».

Intorno ci sono quattro pattuglie, nascoste per non pregiudicare l’operazione, dice Gargaro. «E che sono intervenute pochi secondi dopo l’allarme».

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