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Lo strappo della ministra Trenta: «Non ho firmato il divieto in nome dell’umanità»

15 Agosto 2019 - 09:15 Redazione
Il vicepremier leghista aveva annunciato il nuovo divieto d'ingresso in risposta alla decisione del Tar del Lazio, ma la ministra della Difesa non l'ha convalidato

«La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato», la ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha spiegato in una nota il motivo della sua decisione di non controfirmare il nuovo divieto d’ingresso in acqua italiane alla nave Open Arms, disposto dal Viminale.

«Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo», continua Trenta.

La notizia della decisione della ministra è arrivata all’una e quaranta della notte tra il 14 e il 15 agosto quando fonti del ministero dell’Interno hanno fatto sapere all’agenzia Ansa che Trenta aveva deciso appunto di non controfirmare le disposizioni predisposte dal ministro Salvini dopo la decisione del Tar del Lazio di dare via libera all’imbarcazione della Ong.

Una frattura già anticipata in larga misura dalla decisione della stessa Trenta di ordinare alla Marina militare di scortare con proprie navi la Open Arms verso il porto di Lampedusa.

Ora la nave si trova a poche centinaia di metri dal porto in attesa del permesso per entrare. «Una lunga notte, ma la fine è vicina», hanno twittato dalla Open Arms.

Il nuovo divieto di Salvini

Salvini aveva annunciato il nuovo divieto d’ingresso, dopo aver detto in un comizio a La Spezia, in Liguria, che solo in Italia una nave di una Ong spagnola in acque maltesi può ricevere il permesso di attraccare in Italia dal Tar del Lazio.

«Un giudice in Italia con una nave straniera in acque straniere dice che io non posso vietare l’ingresso su suolo italiano. Ma con chi sta questo giudice? Lo dico col massimo rispetto per l’indipendenza della magistratura», ha tuonato Salvini.

«Ma caro giudice chi te lo paga lo stipendio? Gli spagnoli, i maltesi o gli italiani? – ha urlato il leader della Lega – Se lo stipendio te lo pagano gli italiani devi difendere i confini e la sicurezza degli italiani».

Foto copertina: Elisabetta Trenta EPA/OLIVIER HOSLET

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