Macron incontra Putin: «Credo in una Russia Europea. Ma Mosca rispetti democrazia»

Nonostante il tono amichevole dell’incontro, tra il Presidente russo e il suo omologo Francese è stato scontro sul tema della democrazia

Botta e risposta tra Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin durante l’incontro altrimenti costruttivo avvenuto il 19 agosto sotto al sole nella residenza estiva del Capo di Stato francese a Brégançon cinque giorni prima di accogliere a Biarritz i dirigenti del G7. Nonostante il tono amichevole tra i due e le dichiarazioni costruttive fatte su argomenti controversi come i conflitti in Siria e in Ucraina, l’esclusione di alcuni politici dell’opposizione dalle imminenti elezioni comunali dell’8 settembre a Mosca è servito come pretesto per uno scontro tra i due presidenti sul tema della democrazia. Putin ha risposto piccato a Macron dicendo che «la Russia non vuole proteste come quelle messe in piedi in Francia dal movimento dei gilet gialli». Ma il Presidente francese ha respinto il confronto azzardato da Putin, ribattendo che «la libertà di manifestare è tutelata in Francia». «Credo in una Russia europea – ha continuato Macron – Quest’estate abbiamo chiesto la libertà di parola, di riunione e di partecipazione alle elezioni che dovrebbero essere rispettate in Russia come in qualsiasi altro Paese membro del Consiglio d’Europa».


Il bilaterale prima del G8

Con la popolarità di Angela Merkel in declino e il Regno Unito distratto dalla Brexit, Macron è diventato il leader europeo più attivo sulle questioni internazionali, con il beneplacito dell’Ue. La tensione tra Mosca e Parigi si è distesa quando giovedì 15 agosto è stato trasferito agli arresti domiciliari il banchiere francese che aveva passato gli ultimi sei mesi nelle carceri russe, accusato di frode. La Russia è stata sospesa da quello che era il G8 nel 2014, dopo l’annessione della Crimea, in Ucraina, un atto che la comunità internazionale ha giudicato illegale. Poco dopo è scoppiata una guerra nell’Ucraina dell’est tra le forze del governo e i separatisti sostenuti dalla Russia. Finora, sono state uccise circa 13.000 persone.


Ucraina e Siria

Il mese scorso, il neoeletto Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto a Putin di intraprendere con lui trattative di pace per mettere fine alla violenza nell’Ucraina dell’est. Il presidente russo, che in precedenza si era sbilanciato poco in merito, ha dato un segnale incoraggiante, esprimendo «cauto ottimismo» per quanto riguarda il dialogo con il nuovo presidente ucraino. Messaggio accolto con favore dalla Francia, dove il tema è molto sentito. «Il presidente Zelensky ha fatto delle offerte a cui pensiamo che il Presidente Putin dovrebbe rispondere in modo incoraggiante» aveva affermato un membro del governo francese, che ha chiesto di non essere nominato. Alle dichiarazioni di Putin, Macron ha risposto rilanciando un nuovo vertice con il ‘formato Normandia’ (Ucraina, Francia, Germania e Russia) per cercare di mettere fine alla guerra. Meno ottimismo per quanto riguarda invece la Siria dove a Idlib, ultima roccaforte dell’opposizione al presidente autoritario siriano Bashar al-Assad, sostenuto dalla Russia, è in corso una crisi umanitaria. All’invito di Macron di rispettare il cessate il fuoco concordato a Sochi, il Presidente russo ha risposto che la Russia intende continuare a sostenere Assad per «mettere fine a queste minacce terroristiche».

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