Hong Kong, scontri nella notte con la polizia: tra gli arrestati c’è anche un 12enne

Sono 86 gli arrestati dopo il weekend di proteste. I manifestanti avrebbero colpite con spranghe e mattoni la polizia, ferendone quindici

Sembravano essersi calmate le acque a Hong Kong, dove da circa tre mesi centinaia di migliaia di persone manifestano contro la Governatrice Carrie Lam, ma il bilancio degli scontri avvenuti tra manifestanti e forze dell’ordine domenica 25 agosto fanno pensare a un peggioramento: sono 86 i manifestanti arrestati dalla polizia, tra cui anche un bambino di 12 anni.


Ma il crescendo di violenza ha coinvolto anche i manifestanti. Secondo una nota diffusa oggi dal governo della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, 15 agenti di polizia sono rimasti feriti dopo essere stati attaccati da violenti manifestanti a Tsuen Wan, nei Nuovi Territori occidentali di Hong Kong.


Prima la tregua, poi la violenza

I segni di distensione erano diversi: il 20 agosto al Governatrice Carrie Lam aveva aperto al dialogo con i cittadini – ma non con i manifestanti, alle cui richieste, per esempio di accantonare definitivamente la legge sull’estradizione in Cina dei dissidenti, non aveva risposto – promettendo anche di indagare le azioni della polizia.

Sabato 24 agosto più di 200mila persone avevano formato una catena umana lunga più di 60 chilometri per manifestare pacificamente contro il regime. Domenica 25 agosto però le manifestazioni sono diventate improvvisamente violente.

Nel quartiere di Tsuen Wan, i manifestanti hanno attaccato la polizia con sbarre di metallo, mattoni e spranghe, lanciando bombe molotov e devastando negozi e servizi. Per disperderli la polizia ha usato – per la prima volta – i cannoni d’acqua. Verso le 19.30, orario locale, un agento ha anche sparato un colpo di avvertimento in aria, stabilendo un precedente pericoloso.

La foto

Nelle foto di Lam Yik Fei, direttore della fotografia di Initium Media di Hong Kong, si vedono entrambi fasi della protesta. Prima, il 25 agosto, la catena umana, giunta fin sopra alle montagne rocciose della città. La seconda invece, che viene già acclamata sui social come la foto simbolo delle proteste, si vede un poliziotto che punta un’arma contro un manifestante.

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