Nuovo stallo a Hong Kong. Tensioni per il discorso della Governatrice. Arrestato funzionario britannico

Dopo undici settimane di proteste Carrie Lam tenta la via della conciliazione, senza però cedere alle richieste dei manifestanti

Dopo un weekend di manifestazioni pacifiche in cui circa 1,7 milioni di persone sono scese per strada a Hong Kong, si torna a trattare. La Governatrice Carrie Lam ha avuto parole di apertura nei confronti dei cittadini della piccola città stato – ufficialmente “regione amministrativa speciale” della Cina – se non direttamente per i manifestanti.


Ma la Cina continua a mostrare gli artigli. Dopo una campagna propagandistica sui social media smascherata da Twitter, Pechino avrebbe fermato un funzionario del Consolato britannico a Hong Kong, dopo che i rapporti tra i due Paesi si sono incrinati per l’atteggiamento dell’egemone europeo, considerato dalla Cina troppo accondiscendente nei confronti della sua ex colonia.


Il discorso della Governatrice

ANSA / Carrie Lam Cheng Yuet-ngor in conferenza stampa il 20 agosto 2019

Nel suo discorso la Governatrice Carrie Lam ha detto di voler avviare «subito» una «piattaforma per il dialogo» con i cittadini e di voler indagare le accuse fatte nei confronti della polizia, protagonista di azioni repressive a in parte violente nei confronti dei manifestanti.

La Governatrice però non ha voluto aprire o rispondere direttamente alle richieste dei manifestanti che, alla undicesima settimana di proteste, chiedono non soltanto di rinunciare definitivamente alla legge sull’estradizione di dissidenti in Cina che era alle origini delle manifestazioni, ma anche di avviare un’inchiesta indipendente negli abusi commessi dalle forze dell’ordine e il rilascio e l’assoluzione di dissidenti attualmente in carcere.

Fermato funzionario britannico

Nel frattempo un impiegato del consolato britannico a Hong Kong è stato fermato dalle autorità cinesi sulla via del ritorno dopo un viaggio di lavoro a Shenzhen. Ne dà notizia Il Guardian.

Si tratta di un 28enne, nato a Hong Kong le cui tracce si sono perse l’8 agosto. Nell’ultimo suo messaggio avvertiva la fidanzata di essere prossimo ad attraversare il confino, invitandola a «pregare per lui». Un portavoce per il ministero degli Esteri britannico ha espresso «estrema preoccupazione» per il giovane.

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