Di Maio: «Non esiste più il problema vicepremier. Anche il Pd ha fatto un passo indietro»

Il capo politico M5S non sarà più vice-presidente del Consiglio e chiede ai Dem: «Niente condannati o indagati per reati gravi» nel governo

Luigi Di Maio non sarà più vice-presidente del Consiglio: la risposta a Beppe Grillo che da giorni aveva messo in guardia i parlamentari 5 Stelle dal rischio poltronofilia è dunque arrivata. «Abbiamo saputo che il Partito Democratico ha rinunciato alla vice-presidenza», ha spiegato Di Maio in una breve video pubblicato su Facebook. Era stato il segretario Dem Nicola Zingaretti, durante la trattativa per la formazione del governo giallorosso, a chiedere un passo indietro di Di Maio o in alternativa anche un vice-premier del Pd.


Già questa mattina, il capo politico M5S aveva riunito a palazzo Chigi la squadra dei sottosegretari e dei ministri 5 Stelle, scrivendo poi un post su Facebook che sembrava quasi un commiato: «Comunque andrà sono orgoglioso di loro e del lavoro svolto».


A poche ore dalla votazione sulla piattaforma Rousseau, Di Maio ha fatto un invito al voto agli attivisti senza specificare la sua preferenza: «Ora tocca a voi iscritti decidere, perché per il M5S è un valore irrinunciabile. E voglio rivolgermi a chi in queste ore ha dei dubbi: non c’è un voto giusto o un voto sbagliato, ci sono le vostre idee e la somma delle vostre idee indirizzerà il Movimento».

Un appello alla partecipazione arrivato a pochi minuti di distanza da quello di Giuseppe Conte. «Chiederemo di applicare a tutti i ministri che entrano nel governo le stesse regole ferree del codice etico del movimento: no condannati, no indagati per reati gravi e solo incensurati», ha concluso Luigi Di Maio.

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