De Micheli: «Con Toninelli distanza siderale». La prima sterzata: sì alla Gronda, bocciata dal grillino

Sul tema spinoso delle concessioni autostradali però la ministra non tira la corda con il M5s, e si appella alle parole del programma

A rendere ancora più amaro l’addio di Danilo Toninelli dal ministero delle Infrastrutture ci pensa la nuova ministra Paola De Micheli che, entrata da poche ore nell’ufficio che fino a ieri occupato dal grillino, gli ha già dato nuovi dispiaceri. A partire dal progetto della Gronda, la variante autostradale di Genova che può alleggerire il traffico sulla tratta che interessa anche il ponte Morandi, da poco bocciata dopo l’analisi costi-benefici.


Intervistata dal quotidiano genovese Il secolo XIX, De Micheli mette in chiaro che tra lei e il suo predecessore c’è una distanza siderale. E proprio sui tanti “no” spesso arrivati dal ministero dei Trasporti, vedi Tav, De Micheli mette in chiaro: «Qui ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più».


Sul progetto della Gronda, da sempre osteggiato da una parte del M5s, la ministra affonda il colpo: «Sono contraria alla cosiddetta mini-Gronda, perché significherebbe perdere almeno altri sei anni attorno a un progetto pronto. Non vedo problemi tecnici insuperabili – aggiunge – anche se quel dossier rientra nel tema più generale della revisione delle concessioni».

Punto spinoso quello delle concessioni, che nel programma M5s-Pd ha trovato un punto di mediazione annunciando una revisione, anziché la revoca, come avrebbe sperato la sponda Cinque stelle. E il tema è tanto delicato, che De Micheli si affida a parole di circostanza: «Nel programma c’è scritta una parola precisa e ben diversa: revisione. Dobbiamo rafforzare gli investimenti, la sicurezza e ridurre i costi per gli utenti». Prima o poi sarà necessario entrare nel merito del tema, un test cruciale per la tenuta dell’accordo M5s-Pd.

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