Macron tende la mano all’Italia: «Penalizzare chi non partecipa alla ridistribuzione dei migranti»

«L’amicizia franco-italiana è indistruttibile, talvolta non siamo d’accordo, può capitare che si litighi, ma ci si ritrova insieme sempre»

Il presidente della Francia Emmanuel Macron, in visita in Italia, ha incontrato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per discutere di immigrazione. «L’Italia non si presta ad abbassare la guardia contro il traffico di vite umane, l’Italia non ritiene che debba esser consentito ai trafficanti di decidere come e quando avere ingresso ma abbiamo anche la necessità di gestire il fenomeno in modo concreto e pratico» ha detto Conte.


Gli obiettivi di Italia e Francia

«È essenziale per l’Ue che volti pagina in direzione di una gestione strutturale e non più emergenziale dei flussi – ha aggiunto – Ho avuto la piena disponibilità di Macron per un meccanismo europeo sugli sbarchi, sulla ridistribuzione e per una gestione efficace dei rimpatri».


Sulla Libia, invece, «è fondamentale lavorare costruttivamente insieme e avere il medesimo obiettivo, coinvolgendo tutti i partner; l’obiettivo è la stabilizzazione del Paese» ha concluso il presidente del Consiglio italiano che, poi, ha invitato Macron a tenere in Italia il prossimo vertice bilaterale all’inizio del prossimo anno.

Cosa ha detto Macron

«Se sono qui oggi, caro Giuseppe, è in primis per indicare chiaramente l’intenzione di lavorare insieme per il progetto europeo, lanciare un messaggio di amicizia forte e chiaro al popolo italiano dal popolo francese, l’amicizia franco-italiana è indistruttibile, talvolta non siamo d’accordo, può capitare che si litighi e non ci si capisca, ma ci si ritrova insieme sempre» sono le prime parole di Macron.

Penalizzare chi non partecipa alla ridistribuzione dei migranti

«Sono convinto che possiamo metterci d’accordo in merito a un meccanismo europeo automatico di ripartizione che consenta di garantire a Italia e Malta, prima dell’arrivo dell’imbarcazione, che le persone che arrivano vengano prese in carico. Credo che possiamo difendere una posizione comune in Ue perché tutti i Paesi partecipino in un modo o in un altro alla solidarietà europea oppure vengano penalizzati seriamente» ha aggiunto il presidente francese.

«Non sottovaluto quello che l’Italia vive dal 2015, da quando ha subito anche con malintesi e ingiustizie. Il nostro approccio – ha dichiarato – deve rispondere a tre esigenze: in primis un’esigenza di umanità; poi ci deve essere un’esigenza di solidarietà che troppo spesso è mancata in Ue; e c’è il principio dell’efficacia. I disaccordi politici hanno portato a un approccio inefficace sia nel prevenire gli arrivi che a contrastare movimenti secondari».

Poi la stoccata finale: «Credo fermamente, come ha detto Conte, che la risposta al fenomeno migratorio non sia nel ripiego o nella provocazione nazionalistica ma sia nella costruzione di soluzioni di cooperazioni europee davvero efficaci».

Foto in copertina: Ansa

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