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Ennesima bufala di Voxnews: Fathe Mahamad non è arrivato in Italia grazie alla Comunità di Sant’Egidio

19 Settembre 2019 - 17:46 David Puente
Un tentativo, da parte del sito xenofobo, di infangare i Corridoi Umanitari recentemente premiati

Articolo aggiornato in fondo con la risposta alla contro-risposta di Voxnews.info

Il sito di disinformazione razzista e xenofoba noto come Voxnews.info – di cui abbiamo più volte parlato – pubblica il 18 settembre 2019 un articolo dal titolo «Profugo che ha sgozzato militare arrivato con ‘corridoio umanitario’» in cui prende di mira la comunità di Sant’Egidio, neo vincitrice del Premio Nansen assegnato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati:

Il ‘profugo’ che ieri ha tentato di sgozzare un militare alla stazione centrale di Milano: […]
E’ arrivato in Italia con i famigerati ‘corridoi umanitari’ sponsorizzati da Sant’Egidio, che proprio in questi giorni li celebra in un bizzarro convegno a Roma: […]

Il testo dove Voxnews accusa la Comunità di Sant’Egidio.

Si parla del yemenita Fathe Mahamad, l’uomo arrestato per aver tentato di uccidere in Centrale a Milano un militare, il caporale scelto Matteo Toia, con un tagliacarte, ferendolo per fortuna lievemente al collo non distante dalla giugulare. A seguito dei fatti, a Fathe è stato contestato il reato per tentato omicidio con l’aggravante delle finalità terroristiche. Secondo quanto si apprende, il giovane 23enne era giunto in Italia tramite i corridoi umanitari con la Libia attraverso un volo militare nel 2017, condizioni che non coincidono con i Corridoi Umanitari come quelli gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio.

Le foto usate da Voxnews per associare i fatti di Milano alla Comunità di Sant’Egidio.

È bene sapere che i Corridoi Umanitari gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio e i loro partner sono l’alternativa sicura e controllata ai pericolosi viaggi in mare. Sicura perché le persone che vengono portate in Italia, e non solo, viaggiano in aereo – generalmente con Alitalia – con regolare visto umanitario rilasciato dalle autorità italiane – sotto dovuti controlli – per poi presentare immediatamente domanda di asilo. Dunque controllati, ma non solo in Italia all’arrivo in aeroporto: prima di partire vengono debitamente verificate le loro condizioni, anche a livello penale. In questo articolo spieghiamo perché Voxnews sbaglia di grosso su tutti i fronti.

Cosa sono e come funzionano i Corridoi Umanitari

Nel sito della Comunità è pubblico il dossier sui Corridoi che l’autore di Voxnews e tanti altri ignorano di proposito. Sono realizzati assieme ad altre realtà, come la Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas, completamente autofinanziato anche attraverso specifiche donazioni.

Yonas vive a Roma insieme alla sua mamma. Nato in eritrea, è arrivato in Italia all’età di un anno e mezzo, oggi va all’asilo. Oggi la sua mamma, che ha seguito il percorso di integrazione del progetto, lavora come colf presso una famiglia romana affezionata a lei e a suo figlio.

Una volta ottenuto i visti per i profughi, prevalentemente siriani e dell’Africa subsahariana in condizioni di maggiore vulnerabilità, vengono accolti a spese delle associazioni firmatarie in strutture o case dove vengono avviati percorsi di integrazione, insegnamento della lingua italiana, dell’iscrizione dei bambini a scuola e l’avviamento al lavoro. Un sistema che di fatto evita che i profughi tentino pericolose traversate via mare, rischiando la morte, e che punta a contrastare il business degli scafisti e trafficanti di esseri umani.

Come spiegato, i rifugiati che percorrono il Corridoio Umanitario sono persone vittime di persecuzioni, torture, violenze, famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati e persone con disabilità. Questi ricevono, a seguito di rigorosi controlli, il visto umanitario da parte delle autorità italiane.

Il compito delle associazioni proponenti

Le associazioni proponenti che operano per la gestione dei Corridoi Umanitari hanno il compito di individuare i beneficiari del programma, fornire assistenza legale, garantire l’ospitalità e l’accoglienza per un congruo periodo, assicurare il sostegno economico per il trasferimento in Italia e offrire un sostegno nel percorso di integrazione nel nostro Paese.

Abudi, a 10 anni nel 2016, si trovava nel campo di Tel Abbas in Libano. Con la spina bifida, appena arrivato in Italia è stato operato d’urgenza e appena in tempo prima che lo stato di salute diventasse irrecuperabile. A giugno 2019 ha finito la quinta elementare.

L’individuazione dei beneficiari avviene nel territorio attraverso segnalazioni fornite da attori locali, come ONG, associazioni, organizzazioni internazionali, chiese e organismi ecumenici. Ogni segnalazione viene verificata dai responsabili delle associazioni, in seguito vengono trasmesse le liste dei potenziali beneficiari alle autorità consolari italiane per permettere loro di effettuare un secondo controllo al fine dell’ottenimento del visto.

Una volta giunti in Italia vengono accolti dai promotori del programma in collaborazione con i loro partner. I beneficiari vengono ospitati in diverse strutture e case disseminate in tutto il territorio attraverso il modello dell’accoglienza diffusa, offrendo loro un’integrazione nel tessuto sociale e culturale italiano.

Admon, 20 anni, proveniente da Homs. La sua città non esiste più, distrutta dall’Isis insieme alle chiese e il monastero di Sant’Elian. Rifugiato in Libano insieme alla sua famiglia, è arrivato in Italia attraverso il Corridoio Umanitario della Comunità di Sant’Egidio. Vive in casa di Gianni e Marina, una coppia italiana che lo hanno accolto.

Tutto autofinanziato

L’iniziativa non è sostenuta dalle casse dello Stato come per le altre realtà che si occupano dell’accoglienza. I fondi vengono ricavati dalle stesse associazioni che lo promuovono attraverso l’Otto per mille alla Chiesa Cattolica italiana e dalla campagna fondi della Comunità di Sant’Egidio. L’accoglienza ha coinvolto 145 attori diversi tra associazioni, gruppi di amici, parrocchie, religiosi, famiglie e più di 3.000 operatori volontari che contribuiscono alle diverse fasi del percorso di integrazione.

Foto prelevate dal Dossier dei Corridoi Umanitari della Comunità di Sant’Egidio.

I numeri e i Paesi

Dal febbraio 2016 ad oggi sono arrivati oltre 2.000 rifugiati, persone vulnerabili da diversi paesi tranne la Libia. Infatti, la gran parte di loro arriva dal Libano. Durante il primo corridoio, attivato nel 2015, vennero trasferiti in Italia 1.035 rifugiati – la maggior parte di origine siriana – dal Libano. Durante il secondo, attivato nel 2017, arrivarono dall’Etiopia 498 rifugiati provenienti da Eritrea e Somalia. Il terzo, sempre nel 2017, coinvolse ancora una volta 595 siriani dal Libano. Nel maggio del 2019 è stato firmato un quarto protocollo che prevede il trasferimento di altri 600 rifugiati da Giordania, Etiopia e Niger. Circa il 40% dei rifugiati sono minori.

Conclusioni

Voxnews opera come al suo solito, attraverso informazioni distorte e false al fine di contrastare l’arrivo di qualunque essere umano diverso dalla cosiddetta «razza italiana» (ricordiamo l’origine del sito, il forum dei suprematisti bianchi e antisemiti di Stormfront). Il tentativo del suo gestore è dunque quello di gettare ombra nei Corridoi Umanitari gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio e delle altre organizzazioni associando fatti di cronaca come quello del delinquente Fathe Mahamad. Peccato che il 23enne sia arrivato dalla Libia, luogo dove i veri Corridoi Umanitari vincitori del Premio Nansen non vengono ancora attuati.

AGGIORNAMENTO 20 settembre ore 11:39

Il sito xenofobo Voxnews.info si difende sostenendo che l’articolo di Open sulla bufala ai danni della Comunità di Sant’Egidio sia a sua volta una bufala, ma nel rispondere ci ricasca:

Non c’è nulla di falso tranne il ridicolo tentativo di smentire una realtà provata: lo sgozzatore di Milano è arrivato con un corridoio umanitario dalla Libia. Come quelli organizzati da Sant’Egidio. Con identiche procedure a quelli organizzati da Sant’Egidio, solo che, questa volta, era patrocinato direttamente dalla CEI, che solitamente si avvale invece di Sant’Egidio.

Tutto ciò è falso e continua di fatto l’attacco mirato contro la Comunità di Sant’Egidio che opera in maniera completamente diversa rispetto al progetto che ha portato Fathe Mahamad dalla Libia in Italia, come potete ben constatare leggendo il nostro articolo.

L’articolo del Corriere

Alcuni utenti, per dare ragione a Voxnews, condividono l’articolo del Corriere della Sera citato dal sito xenofobo:

Sembra invece cristallizzato l’inizio del viaggio del terrorista verso l’Europa. Da fonti investigative, Fathe è arrivato in Italia dalla Libia non su un gommone, ma direttamente su un aereo. Attraverso un canale umanitario e dunque su un volo di Stato atterrato a Roma […]

Lo screenshot dell’articolo del Corriere usato da Vox e dai sostenitori.

La Comunità di Sant’Egidio non utilizza voli di Stato e opera un processo di accoglienza che abbiamo spiegato in questo articolo, processo che non risulta per il delinquente arrestato a Milano. Come dicevamo, l’obiettivo di Voxnews.info è quello di gettare ombra nei Corridoi Umanitari gestiti dalla Comunità di Sant’Egidio e con l’articolo di «risposta» ripete tale operazione.

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