Guai per la santa alleanza M5s-Pd in Umbria: la Di Maolo rinuncia

Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti avevano concordato sulla necessità di avere un candidato civico, lontano dai partiti. Ma la ricerca del nome giusto (e disponibile) a poco più di un mese dal voto, ora si complica

Pd e Movimento 5 Stelle sono ancora alla ricerca di un candidato civico comune per le elezioni regionali 2019, ma c’è tempo solo fino al 27 settembre. L’avvocata Francesca Di Maolo ha infatti rinunciato alla corsa per la presidenza dell’Umbria per rimanere alla guida della struttura di Assisi (l’istituto Serafico) che si occupa di disabili. Ma questo rifiuto è solo l’ultimo incassato dal movimento guidato da Luigi Di Maio, che aveva già corteggiato l’imprenditore Cucinelli e da ultima la sindaca di Assisi Proietti (che doveva formare un ticket proprio con Di Maolo).


Il Partito Democratico che guardava con favore alla candidatura dell’ex presidente di Confcooperative Andrea Fora (nome però poco gradito ai 5 Stelle) torna a sperare nella sua figura. Appresa la notizia, Fora ha commentato: «Anche Di Maolo rifiuta la candidatura. A questo punto è chiaro che c’è qualcosa che non va e che deve essere risolta al più presto. Mi prendo qualche ora per riflettere domattina dirò la mia su Facebook».


Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio avevano concordato sulla necessità di avere un candidato civico, lontano dai partiti. Ma la ricerca del nome giusto (e disponibile) a poco più di un mese dal voto, ora si complica mentre il centrodestra – soprattutto Matteo Salvini – guarda a questo test elettorale come la prima occasione per dare un segnale al governo Conte 2. Il leader leghista ha commentato così la rinuncia di Di Maolo: «Pd e grillini continuano a prendere in giro gli umbri».

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