Piemonte chiede referendum sulla legge elettorale: è la quinta Regione. Salvini: «Proveranno a fermarci»

Silvio Berlusconi aveva dato indicazione affinché Forza Italia si esprimesse con l’astensione. Ma nella regione guidata da Alberto Cirio, non è andata così

I consigli regionali guidati dal centrodestra hanno risposto all’appello di Matteo Salvini. L’ultimo a chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale è stato quello guidato dal governatore del Piemonte Alberto Cirio (Forza Italia). In questo modo è stata raggiunta la soglia delle cinque regioni necessarie per avviare la consultazione popolare: domani si esprimerà anche la Liguria guidata da Giovanni Toti. «La prossima primavera avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani (…). State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme» ha commentato il segretario del Carroccio.


Il tema è tornato all’ordine del giorno dopo l’accordo stretto tra M5s e Pd: con il via libera alla discussione alla Camera del taglio del numero dei parlamentari (voluto dai 5 Stelle) previsto il 7 ottobre, i Dem hanno l’obiettivo di mettere mano alla legge elettorale iniziando in Senato. «Della legge elettorale ne deve discutere il Parlamento, noi saremo leali sul fatto che bisogna trovare la quadra sulla legge elettorale. Non voglio però che il Paese sprofondi in un dibattito estenuante, che ai cittadini interessa ben poco, su sbarramenti e soglie. Questo è da evitare per la salute di tutto il mondo istituzionale italiano» ha detto però Luigi Di Maio.


Finora si erano espressi in modo favorevole i consigli regionali di Veneto, Sardegna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia sollecitati proprio dal segretario della Lega, preoccupato dalla possibile nascita di una legge elettorale in chiave proporzionale anti-Salvini. L’ex ministro dell’Interno vorrebbe utilizzare il referendum per abrogare la quota di proporzionale esistente della legge elettorale attuale (il Rosatellum): c’è tempo fino al 30 settembre per depositare il testo in Cassazione in modo da far svolgere la consultazione popolare nel 2020.

Il centrodestra cerca così di prepararsi in caso di elezioni anticipate il prossimo anno. Il referendum proposto da Salvini aveva incontrato le resistenze di Silvio Berlusconi, passato alle ultime elezioni politiche a numero due della coalizione di centrodestra per la prima volta. Il fondatore di Forza Italia aveva dato indicazione affinché il suo partito si esprimesse con l’astensione nei consigli regionali chiamati a discutere la proposta di referendum abrogativo della parte proporzionale del Rosatellum bis lanciata dalla Lega. Durante il voto nel consiglio regionale piemontese, tutti i partiti di centrodestra (compresa Forza Italia) hanno votato a favore.

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