La senatrice Silvia Vono: «Altri pronti a lasciare il M5S per entrare in Italia Viva»

«Nel M5s si cercava di cambiare il sistema dall’interno, però quando è un antisistema con derive antidemocratiche è difficile, se c’è una regia che ha già deciso tutto»

«È possibile che presto altri seguano il mio esempio». A parlare è la senatrice Silvia Vono, ex M5s, che ha lanciato così un pronostico sulla possibile fuoriuscita di altri grillini dal Movimento per ingrossare le fila di Italia Viva, il nuovo partito di Matteo Renzi.


Travaso che preoccupa – e non poco – il leader Luigi Di Maio. Il capo politico del Movimento, per scongiurare il pericolo, è ritornato a parlare di «multe» e «vincolo di mandato». «Penso che molti ci stanno riflettendo», ha aggiunto Vono ai microfoni di L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus.


La senatrice ha poi ribadito le sue critiche al capo politico del M5S: «È necessario avere dei leader al comando, ma che ti permettano di mettere in campo le tue idee. Ci siamo resi conto fin da subito dei problemi del M5s. Una volta dentro, ho avuto qualche perplessità. Si cerca di cambiare il sistema dall’interno, però quando è un antisistema con derive antidemocratiche è difficile, se c’è una regia che ha già deciso tutto».

Per quanto riguarda il leader del suo nuovo partito: «Quando ho scelto M5S avevo constatato gli errori e gli azzardi politici che aveva fatto Renzi, però non parto dall’idea che tutto sia “casta” e che tutto sia negativo. Mi pare che, poi, Renzi abbia dimostrato di essere uno dei pochi uomini politici lungimiranti e intelligenti che poi è riuscito a riemergere e a rimettersi in gioco con una forza politica nuova, coinvolgendo i giovani».

La senatrice ha anche rivelato di essere stata insultata sui social dopo la sua decisione di lasciare il M5s per entrare in Italia Viva: «Rientra nel sistema, nel metodo di denigrare le persone. Credo che gli insulti personali qualifichino i grandi rappresentanti M5s che hanno preferito farlo da dietro una tastiera». Per quanto riguarda le multe minacciate da Di Maio: «Il mio studio legale non ha ancora ricevuto nulla, aspettiamo».

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