Ius culturae, riparte ddl in commissione Affari Costituzionali. Ma il percorso sarà lunghissimo

Per il Pd è una priorità, Meloni è pronta a chiedere il referendum. Il Movimento 5 Stelle annuncia di volere ricorrere alla votazione su Rousseau

«É solo l’inizio» dice un deputato uscendo dalla commissione Affari Costituzionali della Camera. Al quarto piano della Camera dei Deputati è infatti ripresa la discussione sulla riforma della cittadinanza, ma i tempi si preannunciano biblici.


Il presidente della commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia (M5s) ha iniziato dalla proposta di legge presentata da Laura Boldrini (quando era esponente di LeU, ora nel Pd) sullo ius soli.


Ma ci sono altri testi da esaminare: quello di Renata Polverini (Forza Italia) sullo ius culturae assegnato alla commissione a giugno dello scorso anno, e quello di Matteo Orfini (Pd) che non risulta ancora assegnato. Più tutte le altre proposte di legge che potranno essere presentate dagli altri partiti.

Il punto di convergenza, nella maggioranza, potrebbe essere trovato sullo ius culturae: per Pd e LeU è una priorità, mentre il Movimento 5 Stelle vorrebbe sottoporre prima il quesito alla votazione sulla piattaforma Rousseau.

Assenti al momento della discussione i deputati della Lega, che continuano la protesta per l’assegnazione del reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni. Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) ha chiesto che in questa legislatura non si discuta di ius culturae.

Tutti i deputati di Fratelli d’Italia sono intervenuti contro la ripresa della discussione sul tema in commissione Affari Costituzionali, e il dibattito con alcuni esponenti Pd è stato piuttosto acceso.

«Il testo di cui abbiamo parlato oggi è quello della Boldrini sullo ius soli, non è una norma sullo ius culturae. I 5 Stelle nel programma elettorale non avevano detto di volere riformare le leggi sulla cittadinanza, quindi non si può fare in questa legislatura – è la tesi di Giorgia Meloni – Se si andrà avanti con questa legge, chiederemo un referendum».

Forza Italia è contraria alla riforma della cittadinanza, anche se proprio un esponente di Fi (Renata Polverini) ha presentato una proposta di legge sul tema. «Forza Italia è un partito liberale, quindi ci possono essere sensibilità diverse. Ma la linea di partito è contro lo ius soli e lo ius culturae» ha spiegato Francesco Paolo Sisto.

Poco dopo il termine della seduta, Polverini (che era favorevole all’abbinamento del suo testo con quello presentato da Boldrini) ha deciso di autosospendersi dal gruppo di Forza Italia alla Camera.

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