Ukrainegate, Nyt: «Due diplomatici Usa scrissero dichiarazione per Zelensky»

Firmando il documento, l’Ucraina avrebbe di fatto dichiarato di avere liberamente deciso di indagare su Biden

Due diplomatici statunitensi hanno scritto una dichiarazione per il presidente ucraino in cui Voldymyr Zelensky si impegnava a indagare sugli avversari politici di Trump. L’oggetto della dichiarazione sarebbero stati Joe Biden e il figlio Hunter, ma anche le presunte interferenze dell’Ucraina sul voto del 2016, volte a favorire Hillary Clinton. Lo svela il New York Times. L’episodio risale ad agosto, dopo la telefonata tra Trump e Zelensky del 25 luglio il cui contenuto è stato trascritto per intero. La dichiarazione fu preparata dall’ambasciatore americano nell’Unione Europea, Gordon Sonland, e dall’ex inviato speciale a Kiev, Kut Volker. Ne erano a conoscenza anche Rudy Giuliani, l’avvocato personale di Trump e architetto dell’«operazione Ucraina» e un consigliere di Zelensky, che però non la firmò mai. Secondo il quotidiano statunitense: «Questo lavoro sulla dichiarazione rappresenta una nuova prova che l’ossessione di Donald Trump con teorie cospirazioniste, relative all’Ucraina, ha iniziato a portare autorevoli diplomatici a piegare la politica estera americana agli scopi politici del presidente».


Gli ucraini non hanno mai sottoscritto la dichiarazione. Se l’avessero fatto, i collaboratori del Presidente Usa sarebbero effettivamente riusciti a spingere un governo estero a dare credibilità a delle accuse volte a pregiudicare il successo elettorale di un suo oppositore politico, l’ex vice presidente Joe Biden. Firmando la dichiarazione, Zelensky avrebbe di fatto dichiarato di intraprendere delle indagini su Biden in modo indipendente e senza alcuna pressione da parte di Trump. Per questo Volker e Sondland avrebbero intrattenuto una corrispondenza con Andriy Yermak, collaboratore di Zelensky, in cui gli facevano capire che il Presidente americano non avrebbe concesso all’omonimo ucraino un incontro alla Casa Bianca se questo non avesse iniziato a investigare pubblicamente su Biden.


«Vogliamo iniziare e completare un’indagine trasparente e imparziale su tutti i fatti e gli episodi disponibili, tra cui quelli in cui è stata coinvolta Burisma (azienda ucraina di petrolio e gas dove nel cda si trovava anche Hunter Biden ndr.). Questo aiuterà a evitare che problemi di questo tipo si ripresentino in futuro», sarebbe stata la bozza del testo proposta da Volker. «Perfetto», avrebbe risposto Sondland.

Leggi anche: