Il cerchio Epstein si allarga: l’amicizia con Bill Gates e le ombre sulle visite del fondatore di Microsoft

«Il suo stile di vita è molto diverso dal mio e per certi versi intrigante anche se non è fatto per me» scriveva Gates dopo aver passato una serata con il finanziere

Anche il nome di Bill Gates ha raggiunto quello di Bill Clinton, del Principe Andrea e di Donald Trump tra le celebrità coinvolte nel caso Jeffrey Epstein, il milionario accusato di traffico sessuale di minorenni. Il fondatore di Microsoft e filantropo ha sempre minimizzato il suo rapporto con Epstein, morto suicida in carcere il 10 agosto, affermando in un’intervista al Wall Street Journal di non avere né legami lavorativi né di amicizia con Epstein.


In realtà, sembra che Gates sia addirittura stato uno dei pochi ad aver iniziato a frequentare il finanziere dopo che era già noto il suo coinvolgimento in scandali sessuali. Oggi 13 ottobre il New York Times ha ricostruito l’amicizia tra i due, iniziata nel 2011, pubblicando anche una foto di gruppo che li ritrae insieme. Il quotidiano americano ha rivelato che sia Gates che alcuni dipendenti della Fondazione andarono a trovare Epstein nel suo appartamento a Manhattan almeno tre volte.


A uno degli incontri partecipò anche una ex miss Svezia, che aveva avuto una liaison con Epstein, e la figlia di 15 anni. Dopo l’incontro, iniziato alle 8 di sera e durato molte ore, Epstein commentò la serata in una mail scrivendo: «Bill è un grande». Gates ha a sua volta scritto una mail commentando: «Una donna svedese molto bella e la figlia sono capitate all’incontro e io ho finito per restare fino a tardi».

I due miliardari si rividero poco dopo a un evento pubblico a Long Beach, in California, poi a maggio nell’appartamento newyorkese del finanziere. Qui pare che il finanziere abbia discusso con il fondatore di Microsoft e la moglie Melinda alcune iniziative di beneficenza. «Il suo stile di vita è molto diverso dal mio e per certi versi intrigante anche se non è fatto per me», aveva scritto Gates in una mail ad alcuni amici.

La sua portavoce, Bridgitt Arnold, ha precisato che «Gates si riferiva solo all’arredamento del suo appartamento», e ha aggiunto che il filantropo «Non aveva mai approvato il suo stile di vita né gli era mai interessato». Affermazioni con stonano con il fatto che il «caso Epstein» fosse già di pubblico dominio quando Bill si recò nel suo appartamento.

Il milionario era già stato in carcere per sfruttamento della prostituzione minorile ed erano già noti i suoi precedenti per abusi sessuali. «Il signor Gates si pente di averlo incontrato e riconosce che fu una valutazione errata», ha concluso la portavoce. Gates ha anche negato essere a conoscenza del fatto che l’aereo privato su cui una volta si è trovato a viaggiare fosse di Epstein.

Anche la Fondazione Bill & Melinda Gates ha negato di avere qualsiasi legame con il finanziere nonostante nell’ottobre 2014, la donazione effettuata al Mit da parte del fondatore di Microsoft veniva definita in un’altra email come una donazione «diretta» da parte di Epstein.

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