Italia, Ventura: «Invidioso di Mancini? No, forse sbagliai ad accettare»

L’ex C.t. azzurro, ora alla Salernitana, parla del nuovo corso della Nazionale. Ma anche del suo passato

Non sarà mai cancellata. La non qualificazione a Russia 2018 è una mannaia eterna sulla memoria italiana, ma Gian Piero Ventura, oggi allenatore della Salernitana in serie B, ci tiene a ‘proteggere’ il suo operato da commissario tecnico. E non si dice invidioso degli ottimi risultati, e delle buone prestazioni, messe in fila da Roberto Mancini. «Sono e resto un grandissimo tifoso dell’Italia – dice Ventura a Radio 1 -. Faccio i complimenti a Mancini che sta facendo un grande lavoro e spero possa riportare la Nazionale dove merita. Invidia? No, io ho vissuto una esperienza dura perché molti l’hanno vista solo come un risultato sportivo negativo. Ma è stato qualcosa in più, qualcosa di epocale. Con quella sconfitta si è tentato di cancellare 34 anni di vita sul campo, per questo sono felice ora di essere tornato ad allenare».


Barella e la rivendicazione

Chiesa, Bernardeschi, Sensi, Barella, Zaniolo. Ventura pronostica un grande futuro per loro. Era troppo presto per convocarli due anni fa? «Hanno avuto una crescita esponenziale – dice l’ex C.t. -, Quando convocai per la prima volta Barella molti storsero il naso. Oggi gioca nell’Inter. Forse avrei dovuto pensarci quando ho accettato l’incarico. Ho usato il cuore, serviva più raziocinio».


Foto di copertina Ventura – Ansa