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Leopolda, al via la kermesse renziana. Presenti, assenti e temi dell’evento alla decima edizione (ma con un nuovo partito)

18 Ottobre 2019 - 06:05 OPEN
Come sempre niente bandiere del Pd, ma stavolta la motivazione è più forte. Parte la decima edizione dell'evento renziano all'ex stazione fiorentina

A rendere ancora più pop la decima edizione della Leopolda non sarà solo l’installazione al neon rosa (made by Lucio Presta) posizionata per l’occasione nell’ex stazione fiorentina. Né la canzone più quotata per l’evento, Non avere paura, la nuova hit It-pop dell’altro scissionista, Tommaso Paradiso. Oggi 18 ottobre, sul palco dell’evento di Matteo Renzi ci saranno schiere di rappresentanti civici della politica.

Nella prima edizione di Renzi fuori dal Pd e a capo del neonato Italia Viva, sfileranno oltre 2mila comitati civici della rete Azione Civile – che, tra l’altro, doveva essere il nome del suo partito, se non fosse arrivato Antonio Ingroia a ricordargli che era già la sua sigla.

Comitati presenti in tutte le regioni italiani, che sono la base in continuo arruolamento di Italia Viva. Ma anche in Europa, da Stoccolma a Madrid, passando per l’Irlanda, la Scozia, la Polonia, l’Olanda e la Germania. Un’affluenza, insomma, quella verso la Leopolda, che conta già 20mila registrazioni online – «quasi il triplo delle scorso anno», rivendicano gli organizzatori.

Durante il grande evento di apertura mancherà la proclamazione del simbolo vincitore, che avverrà il giorno successivo alla fine delle votazioni online. Il programma non è ancora stato reso noto, ma tra i grandi temi toccati dagli organizzatori parrebbe esserci anche l’ambiente (tanto per cominciare, per ridurre l’uso della carta i biglietti saranno rigorosamente digitali con QRcode).

Le regole della tre giorni (che si chiuderà domenica alle 13) sono poche: niente bagagli per motivi di «spazio e sicurezza» e preferibilmente pre-registrasi prima sul sito.

I soliti noti e le new entry

Nuovo Renzi, nuova Leopolda. Oltre all’indiscussa presenza di Maria Elena Boschi, ci saranno anche nuovi riferimenti politici come l’ex sottosegretario di Forza Italia Gabriele Toccafondi, che si trascinerà dietro diverse personalità del centrodestra fiorentino e di Comunione e Liberazione. In casa destra qualcuno vocifera anche la presenza di Renata Polverini, ancora da confermare.

Ci sarà poi la senatrice ex 5stelle Silvia Vono, e, come anticipava ieri Repubblica qualche esponente dem che non ha seguito ancora Renzi nella scissione. Tra questi il sindaco di Firenze Dario Nardella, la segretaria toscana del Pd Simona Bonafè, e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, aspirante candidato governatore del centrosinistra. Anche Maria Carmela Lanzetta, ex ministra Pd, è passata recentemente a Italia Viva, e potrebbe apparire tra i volti della kermesse.

Gli assenti

Oltre alle bandiere del Partito Democratico (che non c’erano comunque mai state), rimarrà fuori anche qualche nome di spicco. Tra questi l’ex braccio destro di Renzi Luca Lotti, coinvolto nello scandalo del Csm e autosospesosi dal Pd, che non ha seguito l’ex premier a Italia Viva ed è rimasto a capo dei deputati di Base Riformista insieme a Lorenzo Guerini.

ANSA | Luca Lotti, ex ministro e deputato autosospeso dal Pd dopo lo scandalo sulle nomine nelle procure, durante la prima riunione di Base riformista, neonata corrente interna al Pd che fa capo allo stesso Lotti e a Lorenzo Guerini

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd) ha confermato che non ci sarà a margine di una conferenza stampa, dove ha avvertito i compagni dem di stare attenti alla «scissione a rate» messa in moto da Renzi. «Ci sono stato una volta nel rispetto della sua funzione di Presidente del Consiglio – ha detto – non condivido la politica come spettacolo, quindi ci sono stato 10 minuti e sono venuto via perché non era il mio posto. Stavolta è l’evento di un altro partito e non ci vado».

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