Ungheria, neonazisti provano ad appiccare un incendio in un centro culturale ebraico

I militanti hanno marciato per le strade di Budapest, in divise nere e con bandiere neo-naziste, al grido di slogan omofobi e razzisti

Un attacco neo nazista nel cuore della capitale ungherese. È accaduto la scorsa notte a Budapest, dove il centro culturale Aurora, frequentato in gran parte dalla comunità ebraica è stato danneggiato da alcuni gruppi neonazisti.


Durante la notte il gruppo aveva marciato per le strade di Budapest, in divise nere e con bandiere neo-naziste, urlando cori omofobi e razzisti e bruciando bandiere di Israele.


La comunità Aurora è nota a Budapest per le sue attività a favore dei diritti Lgbtq, dei migranti, dell’integrazione dei rom ed è maggiormente supportata dalla comunità ebraica locale.

Al momento del blitz, nel centro non c’era nessuno e il gruppo di manifestanti – che non riuscirà mai a entrare – ha provato ad appiccare un incendio. La porta ben sprangata ha permesso ai militanti di non entrare, racconta Adam Schonberger, direttore di Marom, associazione ebraica che gestisce ed è proprietaria del centro.

Già nel 2017 attivisti di estrema destra si erano filmati mentre affiggevano manifesti con la scritta: «Basta operazione Soros». Creato nel 2014 con il supporto dell’organizzazione Marom, il centro Aurora è diventato negli anni il quartier generale di diversi gruppi, tra cui il centro stampa della comunità rom, il Budapest pride, un’organizzazione legata ai diritti dei gay, oltre ad altri gruppi che si occupano di tematiche sociali legate all’integrazione e all’immigrazione.

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