Netflix, vi piace condividere gli account? Ecco, potrebbe non durare a lungo

«Qualsiasi contenuto visualizzato attraverso il servizio è solo per uso personale». Queste le parole del product chief Greg Peters all’ultima riunione con gli investitori

6 mesi a 34,99 euro. 12 mesi a 18 euro. 1 mese a 3,50 euro. Per trovare un account di Netflix in condivisione non serve scavare troppo nel web, basta cercare su eBay e decine di venditori saranno pronti a condividere una password in cambio di qualche euro al mese. Una pratica che la piattaforma di streaming sta pensando di bloccare.


Come funzionano (davvero) gli account familiari

Nelle offerte indicate pubblicate su eBay, il pagamento avviene esclusivamente online. Ma nel quotidiano bastano anche un paio di birre al mese da offrire all’amico che si intesta l’account. Il piano di abbonamento Premium di Netflix lascia a disposizione la possibilità di accedere alla piattaforma da quattro schermi in contemporanea, per 15,99 euro al mese.


Chiunque può accedere all’account da qualsiasi dispositivo: basta avere la password giusta. Un sistema che permette quindi non solo di estendere esponenzialmente l’account a persone fuori dalla cerchia familiare ma anche, come nel caso di quelli in vendita su eBay, a persone del tutto estranee.

Altre piattaforme di streaming, come Sky Go, hanno sistemi di controllo più stretti dove non solo c’è un limite di dispositivi che si possono connettere allo stesso account ma anche un limite di dispositivi nuovi che possono essere registrati ogni mese.

Greg Peters: «Il servizio è solo per uso personale»

La nuova politica dell’azienda, che solo nel 2018 ha fatturato oltre 15 miliardi di dollari, è che ci sarà una stretta sugli account familiari. Alla riunione con investitori, organizzata per la chiusura del terzo quadrimestre del 2019, il product chief Greg Peters ha dichiarato: «Qualsiasi contenuto visualizzato attraverso il servizio è solo per uso personale e non commerciale e non può essere condiviso con persone al di fuori della propria famiglia».

Peters ha però chiarito che, al momento, le idee su cosa fare non sono ancora chiare: «Continueremo a esaminare la situazione e individueremo dei metodi consumer friendly per limitare queste situazioni, ma al momento non abbiamo grandi piani di fare qualcosa di diverso al riguardo».

Leggi anche: