La sindaca 5 Stelle di Imola si dimette: «Il M5s non esiste più»

Manuela Sangiorgi era stata eletta nel 2018. Per Di Maio avere una prima cittadina nel comune tradizionalmente guidato dal centrosinistra era stato «un risultato straordinario»

Manuela Sangiorgi guidava il comune di Imola dal 2018, quando aveva vinto al ballottaggio contro la candidata del Pd. Nella seduta di questo pomeriggio in consiglio comunale ha rassegnato le sue dimissioni, in polemica con il Movimento 5 Stelle: «Io mi aspettavo un appoggio dal M5s nazionale. Io per 15 mesi sono stato un sindaco commissariato, quando venivo in Comune era come entrare nella foresta dei pugnali volanti».


Al momento della sua vittoria il capo politico M5s Luigi Di Maio aveva parlato di un ‘risultato straordinario in una città in cui da 70 anni ha dominato il Pci e il centrosinistra’. Sangiorgi sostiene di essersi sentita abbandonata da Di Maio e da Max Bugani, storico riferimento per i 5 Stelle in Emilia-Romagna. Finora i vertici del Movimento 5 Stelle non hanno commentato le sue dimissioni.


Sangiorgi non ha condiviso lo spostamento dell’asse di governo dalla Lega al Pd, visto che i Dem nel suo comune sono stati i suoi principali avversari politici. Avversari esterni ma anche interni: negli ultimi mesi molti dei suoi assessori e dei consiglieri comunali di maggioranza l’hanno abbandonata.

La sua sfidante al ballottaggio, Carmen Cappello, l’ha invece accusata di essere proprietaria, insieme alla madre, di un capannone su cui la giunta avrebbe agito attraverso varianti urbanistiche. Una versione respinta dalla prima cittadina, che ieri ha convocato una conferenza stampa in piazza in cui ha detto «di avere subito, attacchi personali vergognosi. Non ci sono più le condizioni politiche per proseguire. Ve lo volevo dire proprio oggi, dopo l’Umbria».

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