Steampunk, chi sono i viaggiatori del tempo che hanno marciato al Lucca Comics – Il video

Tecnicamente l’universo Steampunk si può definire un’ucronia, una realtà in cui la storia ha preso una piega diversa da quella che conosciamo. Dei viaggiatori del tempo insomma

Nei giorni del Lucca Comics un fiume di persone ha attraversato le porte che segnano i confini antichi della città toscana. 88mila solo il 1° novembre. Molti, come da buone tradizioni, hanno scelto di affrontare la fiera senza gli abiti che indossano tutti i giorni.


La mattina, prima di uscire dagli alberghi disseminati attorno a Lucca, si sono truccati, messi delle parrucche, hanno curato il loro make-up e indossato il loro vestito. Magari uno di quelli fatti a mano nei mesi prima del comics, magari semplicemente acquistato qualche giorno prima.


E così personaggi di film, di anime, di fumetti e di serie tv hanno ispirato i cosplay che sono arrivati alla fiera. Qualche nostalgica Sailor Moon, gli immancabili Naruto, Goku e Rufy, tantissimi Joker, squadre di rapinatori ben organizzati pronti ad assaltare la Casa di Carta e anche qualche imbecille che ha pensato di vestirsi da Hitler.

Alcuni poco accurati e passati inosservati, altri invece fermati di continuo, per foto, domande e consigli su come fare un bel vestito a quella maniera. A lasciare di stucco i visitatori quelli di Steampunk Italia, un’associazione da oltre 200 iscritti che rende vivo un immaginario basato su un’ipotesi storica: cosa sarebbe successo se non fosse mai arrivata l’elettricità?

Ingranaggi, vestiti vittoriani e maccchine a vapore

Dal punto di vista letterario, la base di partenza sono i romanzi fantascientifici di Jules Verne. Scritti a metà dell’Ottocento, parlano di uomini che riescono a intraprendere imprese impensabili per l’epoca, come arrivare sulla Luna, viaggiare al centro della Terra o negli abissi più profondi. Per farlo hanno sviluppato una tecnologia basata su ingranaggi e macchine a vapore.

Non esiste elettronica. Non esiste plastica. Non esistono computer né microchip. È semplicemente il futuro, come lo si poteva immaginare in epoca vittoriana. Un futuro talmente ben pensato che poi è rimasto nell’immaginario letterario e cinematografico, fino ad arrivare a noi, richiamato in film come Il castello errante di Howl, Il pianeta del tesoro o La leggenda degli uomini straordinari.

Un futuro che gli Steampunk di tutto il mondo continuano a tenere vivo, costruendo con attenzione i loro costumi e curando musical e opere letterarie. Tecnicamente l’universo Steampunk si può definire un’ucronia, una realtà in cui la storia ha preso una piega diversa da quella che conosciamo. Dei viaggiatori del tempo insomma, affascinati da un futuro vissuto solo nel passato.

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