La pecora elettrica reagisce all’aggressione con una poesia in romanesco

Ieri pomeriggio i versi del poeta sono stati affissi fuori dalla libreria

Marazico, soprannominato dai romani “er poeta de Roma“, ha voluto rendere omaggio com’è nel suo stile alla Pecora Elettrica, la libreria bistrot vittima di un incendio. È il secondo in pochi mesi e ha devastato i locali costringendo i proprietari a non poter inaugurare, per la seconda volta, quello che per i cittadini di Centocelle è un punto di riferimento culturale.


Se ‘n’artra vorta ho ripijato foco
nun è pe’ ‘n incidente, né pe’ ‘n gioco.
È che ce sta ‘na mano criminale
che me detesta e me vo’ fa’ der male.
Qui dove vivo io, a Centocelle,
ce stanno cose brutte e cose belle.
Le cose brutte fanno assai rumore,
l’impunità le fa’ senti’ potenti.
Le cose belle vivono d’amore,
so’ miti, silenziose e so’ pazienti.
Ce vora’ tempo. Forse qualche mese.
E nun escludo pure altre sorprese.
Ma anche se so’ pecora, sappiate,
che co’ ‘ste cose nun me spaventate.
Me riempirò de libri e de cultura:
è quello che a voialtri fa paura.


I versi del poeta sono stati affissi fuori dalla libreria nel pomeriggio del 6 novembre. Qualcuno ha scattato una foto al foglio, postandolo sui social, e il componimento è diventato virale in un battibaleno.

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