La Pecora Elettrica non riaprirà più, la resa dopo il rogo: «Raccolta fondi per pagare i debiti»

«Non viviamo questa scelta come una sconfitta: il lavoro svolto, di cui siamo molto orgogliosi, in due anni e mezzo di apertura, ha messo in moto nuove energie che non andranno disperse»

«È con grande dispiacere che vi dobbiamo rendere partecipi della nostra decisione di non riaprire La Pecora Elettrica», a scriverlo sono i proprietari Danilo Ruggeri e Alessandra Artusi su Gofundme, piattaforma su cui era stata avviata una raccolta fondi per ricostruire la libreria-caffetteria incendiata a Roma, nel quartiere Centocelle, nella notte tra il 5 e il 6 novembre. Fino ad ora sono stati raccolti oltre 17mila euro.


La lettera su Gofundme

«Non viviamo questa scelta come una sconfitta: il lavoro svolto, di cui siamo molto orgogliosi, in due anni e mezzo di apertura, ha messo in moto nuove energie e nuove progettualità che non andranno disperse. La Pecora Elettrica ormai è un’entità più grande dei due proprietari della caffetteria libreria e per questo non sappiamo ancora dirvi quali nuove strade prenderà» scrivono su Gofundme e Facebook.


Ma in questa fase delicata – ammettono i due proprietari – La Pecora Elettrica «ha bisogno di soldi» per affrontare spese come «rientro dei debiti con la banca, tfr, Inps, consulenze e burocrazia». «Stiamo lavorando con le istituzioni locali per capire come sostenere le spese necessarie a una chiusura non prevista […] I tempi per sbloccare fondi istituzionali, però, sono lunghi, sempre ammesso che ci si riesca».

Per questo motivo dovranno «fare affidamento, almeno in parte, sui soldi che ci avete donato grazie alla campagna lanciata» su Gofundme: «Visto che le donazioni non andranno a finanziare la riapertura de La Pecora Elettrica, ma serviranno invece a sostenere noi proprietari in questa fase delicata, avrete la possibilità di annullare la vostra donazione entro il 6 dicembre».

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