I gattini non sono sempre stati con Salvini. Quando i contestatori invadevano i suoi social armati di felini

Nel maggio 2015 un gruppo di contestatori aveva organizzato un flash mob virtuale sulla pagina di Matteo Salvini. La missione era «Portiamo pucciosi gattini messaggeri di amore sulle bacheche di chi la prende troppo sul serio!»

«Cosa c’è di più dolce e bello dei gattini?». Si chiede Matteo Salvini in un post fissato in alto sulla pagina Facebook. Sotto, una foto di un micio con in bocca una sardina. È la risposta dello staff di comunicazione del leader della Lega alle proteste delle Sardine, il movimento, per ora apartitico, che ha riempito le piazze di Bologna e Modena.


Dalla pagina del leader della Lega è arrivata la controffensiva: Gattini con Salvini, una campagna social in cui si invitano i sostenitori a pubblicare foto di gatti ritratti in qualsiasi posa, meglio se mentre mangiano delle sardine. I testimonial scelti sono un alleato prezioso sui social. Come insegna la breve storia del web, fra tutti gli animali sono quelli che riescono a catalizzare più click.


https://www.facebook.com/salviniofficial/photos/a.278194028154/10157122562803155/?type=3&theater
Fonte: Facebook | Il post che lancia la campagna “Gattini con Salvini”

L’invasione felina sui social della Lega. Senza dimenticare Dratini

E infatti non è la prima volta che i gattini compaiono in maniera massiccia sulla bacheca di Salvini. Le ultime volte però, questi felini stavano dall’altra parte della barricata. Nel maggio 2015 un gruppo di contestatori aveva organizzato un flash mob virtuale sulla pagina di Matteo Salvini. La missione era «Portiamo pucciosi gattini messaggeri di amore sulle bacheche di chi la prende troppo sul serio!».

Fonte: Facebook | Una delle immagini preferite dagli utenti per la campagna “Gattini su Salvini”

Gli organizzatori dell’evento avevano preferito l’anonimato, riunendosi sotto la sigla Progetto Kitten. Il loro obiettivo era estendersi anche ad altri bersagli, senza concentrarsi solo sul leader della Lega. Recitava il manifesto: «Oggi tocca a Salvini, domani magari alla Boldrini, dopodomani a chiunque debba essere pucciosamente Gattizzato!». La campagna è tornata nell’agosto 2016. Al posto dei gattini questa volta gli attivisti si sono armati di immagini di Dratini, Pokemon di prima generazione.

Fonte: Facebook | Foto dell’evento Dratini su Salvini

E ancora. Lo scorso giugno aveva cominciato a circolare un’estensione per Google Chrome programmata dall’utente Michele Riva che attraverso un sistema di riconoscimento di immagini permetteva di sostituire le immagini di Salvini con quelle di gatti, su qualsiasi pagina web. L’estensione, ancora disponibile, è stata battezzata Salvini-Blocker.

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