Omicidio Cerciello Rega, sarà il 26 febbraio il processo ai due americani

La gip ha così accolto la richiesta della Procura di Roma, che aveva sollecitato il rito immediato per i due americani

L’appuntamento è per il 26 febbraio 2020: la giudice per le indagini preliminari Chiara Gallo ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, entrambi in stato di arresto, i due ragazzi americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma il 25 luglio scorso.


La gip ha così accolto la richiesta della Procura di Roma, che aveva sollecitato il rito immediato per i due americani. Agli imputati vengono contestati i reati di tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.


«In concorso tra loro, dopo aver stabilito un appuntamento in Via Pietro Cossa per la riconsegna dello zainetto» – sottratto a Sergio Brigiatelli – nonostante i due carabinieri in borghese sopraggiunti e allertati dallo stesso Brugiatelli, Mario Cerciello Rega e il suo collega Andrea Varriale «si fossero qualificati come appartenenti all’arma dei Carabinieri, dapprima ingaggiavano una colluttazione rispettivamente il Cerciello con Elder e il Varriale con Natale Hjorth». Dalle intercettazioni emergerà che i due ragazzi statunitensi erano coscienti di avere davanti due appartenenti alle forze dell’ordine.

E poi l’escalation con – si legge nel decreto – Elder che colpiva «con numerosi fendenti Cerciello in zone vitali». Tanto che, in conseguenza di quelle lesioni – 11 coltellate – il vicebrigadiere moriva poco dopo presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santo Spirito. Elder e Natale, invece, «si davano a precipitosa fuga incuranti delle condizioni del Cerciello, esanime».

Massimo Ferrandino, legale della vedova del carabiniere, Rosa Maria Esilio, è soddisfatto: «Lavoro straordinario degli inquirenti sotto la scrupolosa guida del dottor Prestipino e della dottoressa Calabretta», dice a Open.

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