Mes, fumata nera dal vertice di maggioranza sulla riforma del Fondo salva Stati

Non è stata ancora trovata una posizione comune tra i partiti di governo. «Continuiamo a ragionare» ha detto Luigi Marattin (Italia Viva) al termine dell’incontro

Due ore di incontro a Palazzo Chigi per il vertice chiesto da Luigi Di Maio sul Fondo salva-Stati (Mes). Un tema economico molto caldo per il governo, dopo le polemiche innescate dalla Lega, che si inserisce in un quadro di tensione generale nonostante la cena di poche ore fa tra Conte e i suoi ministri.


Non è stata ancora trovata una posizione comune all’interno della maggioranza. «Continuiamo a ragionare» ha detto Luigi Marattin (Italia Viva) al termine della riunione presieduta dal presidente del Consiglio a cui hanno partecipato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, il capo delegazione del Pd e ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro degli Affari Ue Enzo Amendola, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e il deputato di LeU Stefano Fassina.


Il ministro dell’Economia Gualtieri ha difeso il meccanismo europeo di stabilità e il sì dell’Italia alla revisione del Fondo salva Stati. La discussione nel governo Conte è proprio sugli aggiustamenti a questo meccanismo, che dovrebbero essere stabiliti entro dicembre e su cui si è iniziato a discutere tre anni fa.

Ma sul Mes sembra saldarsi di nuovo la vecchia alleanza gialloverde, visto che a criticarlo sono sia Luigi Di Maio che il leader del Carroccio. «Il no a quel trattato era opinione comune sia della Lega che dei 5 Stelle. Un’indicazione ribadita in ogni occasione pubblica e privata», ha ricordato Matteo Salvini che è tornato ad attaccare il presidente del Consiglio. Alla vigilia del vertice proprio Conte aveva ricordato che Salvini «qualche mese fa partecipava ai tavoli dove si discuteva del Mes».

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