Le sardine sbarcano ad Amsterdam: «400 persone in piazza tra canti, cori e un “Bella ciao”» – L’intervista

Una manifestazione nata in due settimane da cinque ragazze che vivono in Olanda e che prima «nemmeno si conoscevano». A Open parla una delle organizzatrici

«È stata una festa, 400 persone in piazza, canti, balli e momenti di riflessione. Ognuno di noi ha portato una “sardina”, c’erano cartelloni, molti bambini e tanta voglia di liberarci da questo clima di violenza e arroganza che qualcuno ha voluto creare nel nostro Paese». A parlare a Open è Anna Carolina Bertacchini, una delle organizzatrici di “6000 Sardine” in Olanda (è stato aperto anche un gruppo su Facebook, ndr).


Foto di Gilda Bruno

Ieri pomeriggio, dunque, le “sardine” hanno oltrepassato i confini italiani e si sono ritrovate ad Amsterdam, in Dam Square.


Un’idea nata in due settimane da cinque ragazze – Viola, Michela, Alessia, Naomi e appunto Anna Carolina (con l’ausilio di Elena per le traduzioni in olandese) – «che vivono in Olanda e che prima nemmeno si conoscevano»: «Io sono di Modena, lavoravo in un negozio di cannabis legale. Poi è arrivato Salvini creando disagio a un’economia che stava fiorendo e che garantiva diversi posti di lavoro. Non potevo accettare, tra l’altro, le parole dell’ex ministro dell’Interno che adesso, dopo aver vinto in Umbria, vorrebbe “liberare l’Emilia Romagna”» in vista delle elezioni del 26 gennaio 2020, ci ha spiegato Anna Carolina Bertacchini.

Perché proprio in Olanda? «Per far vedere che siamo interessati, anche se da lontano, alla situazione politica e culturale dell’Italia e per dimostrare che possiamo fare qualcosa, ognuno nel nostro “piccolo”. Un monito alle persone affinché si sveglino e dicano no al razzismo».

Una manifestazione pacifica in cui «è partito spontaneamente un Bella ciao»: «Il nostro progetto non finisce qui, vogliamo creare una rete di persone che si vogliono bene» ha detto l’organizzatrice delle sardine olandesi a Open.

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