Gli Agnelli si prendono Repubblica, Stampa e Secolo XIX. I dettagli: affare da 102 milioni di euro

Fissato il prezzo per 0,46 euro ad azione. Alla finanziaria dei De Benedetti resterà il 5%

L’acquisto degli Agnelli del pacchetto di maggioranza di Gedi passa ai dettagli. La Cir, finanziaria della famiglia De Benedetti, venderà alla Exor, finanziaria degli Agnelli, il 43,7% di Gedi, la società titolare dei quotidiani Repubblica, la Stampa e il Secolo XIX, oltre a tredici quotidiani locali di Finegil, il settimanale Espresso e le emittenti radio Deejay, Capital e M2o. Dopo il Cda di Cir riunitosi oggi, è stato fissato il prezzo di acquisto per azione a 0,46 euro, per un controvalore complessivo di 102,4 milioni. La finanziaria della famiglia Agnelli lancerà poi un’offerta pubblica di acquisto a 0,46 euro per titolo tramite una nuova società. Cir, a sua volta, intende reinvestirvi comprandone il 5%. «Con questa operazione – ha detto John Elkann, presidente della holding della famiglia Agnelli – ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro».


Il via libera dal Cda dei De Benedetti

Nel comunicato diffuso da Cir si riporta l’ esito del Cda che si è tenuto oggi e nel quale «Cir ed Exor hanno sottoscritto un accordo vincolante per il trasferimento da Cir ad Exor della partecipazione in Gedi Gruppo Editoriale, pari al 43,78% del capitale sociale e quindi del controllo della stessa. Il corrispettivo della cessione è stato fissato in Euro 0,46 per azione e così per un prezzo complessivo di Euro 102,4 milioni». Come sempre in operazione di acquisizione «l’esecuzione del trasferimento è subordinata esclusivamente al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità, incluse la Commissione Europea e l’AgCom e, in ragione della tempistica dei procedimenti autorizzativi, è prevedibile che l’operazione potrà essere completata entro il primo quadrimestre del 2020».


All’esito del closing – viene preannunciato – «Exor, che per l’operazione farà impiego di mezzi propri, avvierà per il tramite di una società per azioni di nuova costituzione un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria (“OPA”) sulle azioni Gedi non già detenute». Cir intende reinvestire nella nuova società, «al valore corrispondente al prezzo dell’OPA, acquisendo una quota pari al 5% di G in trasparenza, al fine di accompagnare l’evoluzione della società editoriale nei prossimi anni. Exor e Cir stipuleranno alcuni accordi concernenti il reinvestimento e la loro partecipazione nella nuova società, prevedendo tra l’altro il diritto di CIR di essere rappresentata nel consiglio di amministrazione di GEDI e le usuali pattuizioni concernenti vincoli agli atti di disposizione delle azioni».

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