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Il Mes serve a salvare le banche tedesche? L’analista Vincenzo Longo: «Anche, ma non è questo il punto»

04 Dicembre 2019 - 06:20 Valerio Berra
Longo è un analista finanziario di Ig Markets. Ci spiega perché non ritiene fondato lo slogan contro il Meccanismo europeo di stabilità

«What a mess», che casino. Basta togliere una lettera per trovare uno dei nodi del dibattito politico più difficili da districare: il Mes, quel Meccanismo europeo di stabilità che è diventato il nuovo terreno di scontro della politica italiana.

Matteo Salvini ha lanciato una raccolta firme in mille città italiane per fermare l’accordo e nel farlo ha creato anche un nuovo slogan: «Il Mes significa portare via i risparmi degli italiani per andare a salvare le banche tedesche».

Nel fotomontaggio a corredo vediamo prima lo stesso Salvini con in mano un cartello, rivolto a Giuseppe Conte con scritto «Si vergogni», e poi il presidente del Consiglio mentre bacia le mani alla cancelliera tedesca Angela Merkel.

https://www.instagram.com/p/B5mokYCKMHz/
Fonte: Instagram | L’ultimo slogan di Matteo Salvini

Longo: «Non vengono toccati i soldi nei conto correnti italiani»

Vincenzo Longo è un analista finanziario e lavora per Ig Markets, società che si occupa di trading online. Abbiamo chiesto a lui per capire di spiegarci meglio i punti più controversi del Mes, e questo dopo che abbiamo già dedicato un articolo per spiegare i passaggi più importanti dell’accordo e un altro per fare un po’ di fact checking su alcune dichiarazioni di Salvini.

In che percentuale è vera la frase “Il Mes significa portare via i risparmi degli italiani per andare a salvare le banche tedesche”?

«La considerazione è vera, come del resto un risparmiatore francese potrebbe dire la stessa cosa. Il problema è che non vuol dire nulla. Nel senso che deve realizzarsi il caso di una banca in conclamata difficoltà e seguire una procedura per ottenere dei fondi di emergenza. E qualora dovesse realizzarsi, ci sarà un contributo da parte degli altri Paesi del Mes per coprire queste esigenze.

Oltretutto, è possibile che questa cosa venga chiesta anche da banche italiane. La controdomanda è: “Ok, e l’alternativa qual è? Lasciar fallire gli istituti tedeschi? L’italia ci rimetterebbe per la caduta di queste banche che per salvarle. Non ci sono alternative. È un sistema bancocentrico. I problemi di un’istituzione bancaria si ripercuotono su tutta l’area attorno».

Concretamente, se io ho in banca dei risparmi, come vengono messi a rischio dal Mes?

«I risparmi non sono a rischio. L’Italia dovrebbe contribuire a questo fondo di garanzia, che va oltre già un fondo previsto per il salvataggio delle banche. Sono 70 miliardi di euro, ripartiti in base al peso di ogni Paese nell’Eurozona. Non vengono toccati i soldi nei conto correnti italiani. Sono soldi che fornisce l’Italia in quanto Paese. Non spariscono da un conto corrente dal giorno alla notte».

Cosa cambia invece per chi ha investito nei titoli di Stato?

«Questo punto fa riferimento alle CACs, clausole di azione collettiva. Prevedono in caso di ristrutturazione del debito che ci sia un azione collettiva promossa dei creditori nei confronti del soggetto debitore. I creditori dello Stato italiano quindi dovrebbero in qualche modo, in maniera più agevolata, promuovere azioni di ristrutturazione del debito, soprattutto Btp.

Rispetto a quanto previsto finora, non c’è un doppio passaggio di voto. La procedura è semplificata. L’Italia diventa più vulnerabile alle richieste dei creditori se la situazione dovesse degenerare. Il rischio che l’Italia arrivi in questa condizione è davvero minimo ma, nel caso dovesse procedere a una ristrutturazione del debito, i Btp verrebbero danneggiati».

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