Napoli, l’idea del parroco: la Madonna dell’Immacolata con una coperta isotermica come i migranti salvati in mare

«Natale è la festa dell’accoglienza. Impariamo da lei come accogliere chi non vuole nessuno», ha spiegato don Vincenzo Lionetti

In vista della Festa dell’Immacolata di domani, 8 dicembre, il parroco di Cercola, un comune (circa 18mila abitanti) nella provincia di Napoli, ha voluto usare il culto mariano come spunto per avviare una riflessione sulla crisi dei migranti che va avanti dal 2014, esortando i suoi parrocchiali all’accoglienza.


Così don Vincenzo Lionetti ha scelto di esporre – come unico simbolo natalizio – una statua della Vergine Maria protetta da una coperta isotermica, come quelle che vengono date ai migranti che sbarcano sulle nostre coste dopo aver attraversato il Mediterraneo.


«Natale è la festa dell’accoglienza»

«Mi è venuta in mente una mamma salvata dalle acque con in braccio un bambino, entrambi spaventati e tramortiti. Coloro che li hanno soccorsi hanno messo sulle loro spalle una semplice coperta isotermica per ripararli dal freddo», ha spiegato don Vincenzo alla comunità in un post su Facebook, come scrive Avvenire.

«Una coperta isotermica costa meno di due euro – ha aggiunto il sacerdote– e noi spesso neghiamo anche questo ai nostri fratelli che arrivano dai paesi più lontani: per loro può significare la vita, noi non riusciamo a rinunciare al superfluo». 

Don Lionetti ha voluto sottolineare come il natale sia «la festa dell’accoglienza», esortando la sua comunità ad imparare dall’esempio della Vergine, «colei che per prima è stata vittima dei pregiudizi, che ha rinunciato alle sue sicurezze, che non ha trovato accoglienza, che ha viaggiato», ad accogliere «chi non vuole nessuno».

Foto di copertina: Facebook

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