ArcelorMittal, l’indiscrezione sull’offerta di un miliardo per lasciare l’ex Ilva. Il governo nega trattativa economica

Il Governo rilancia: 350 per mancate manutenzioni e altri 500 milioni per la risoluzione anticipata. Previsto per domani un incontro al Mise

Il Governo smentisce le indiscrezioni su una presunta trattativa per la fuoriuscita definitiva di ArcelorMittal dall’ex Ilva di Taranto. Come riportato su più quotidiani, l’azienda franco-indiana avrebbe proposto un miliardo di euro per lasciare definitivamente gli impianti entro aprile 2020 dopo il “no” secco dei Commissari al piano proposto che prevedeva 4.700 esuberi.


Ma in mattinata arriva la smentita dal Ministero dello sviluppo economico: «Nessuna lettera arrivata dalla multinazionale Arcelor Mittal», aggiungendo che con l’azienda «non si è mai nemmeno parlato di una transazione economica per la sua uscita dallo stabilimento».


La presunta trattativa

Secondo le ricostruzioni giornalistica, ArcelorMittal avrebbe offerto al Governo un miliardo di euro di cui 500 milioni per lo svuotamento del magazzino, 90 milioni a garanzia del pagamento dei canoni di fitto (15 milioni al mese) e altri 400 milioni che corrispondono invece agli investimenti ambientali fatti finora.

Un’offerta che però sarebbe ancora da negoziare. La cifra richiesta dal Governo sarebbe superiore di circa 850 milioni di euro, di cui 350 milioni per le mancate manutenzioni e altri 500 milioni per la risoluzione anticipata del contratto.

A capo del negoziato, come scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, ci sarebbe Francesco Caio, il presidente di Saipem (società quotata operante nel settore petrolifero).

Sarebbe inoltre previsto per domani un incontro al ministero dello Sviluppo Economico per continuare la trattativa: un primo passo per poi chiuderla entro l’aprile del 2020, secondo quanto riporta anche il quotidiano pugliese.

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