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Caso Lannutti, Maria Elena Boschi attacca i 5s: «Come fanno a sostenere chi porta avanti squallidi pregiudizi antisemiti?»

18 Dicembre 2019 - 08:18 Redazione
E dopo il salvataggio della Banca Popolare di Bari, la capogruppo di Iv pretende le scuse a chi, come il M5s, l'ha duramente criticata in passato per la vicenda di Banca Etruria

Non bastava la prescrizione, la sugar tax, il reddito di cittadinanza, a far litigare gli alleati di governo Italia Viva e M5s arriva anche il candidato grillino alla presidenza della commissione banche, Elio Lannutti. L’ultima a scagliarsi contro il senatore è la capogruppo di Italia Viva, Maria Elena Boschi, che considera il candidato proposto dai grillini «invotabile», ma non per il presunto conflitto d’interessi per suo figlio che lavora nella banca Popolare di Bari, ma proprio «per quelle frasi vergognose dette contro gli ebrei». «Mi chiedo come possano i 5s continuare a sostenere la candidatura di chi porta avanti pregiudizi squallidi antisemiti», dice Boschi in un’intervista a Repubblica. E assicura che Lannutti non avrà mai il voto di Italia Viva. Voto che farebbe saltare dunque la nomina del senatore a presidente dalla commissione dato che ieri, 17 dicembre, Di Maio ha fatto sapere di essere disponibile a trattare e che il presidente sarebbe stato deciso da un accordo di maggioranza, in cui siede appunto anche Italia Viva.

Ma Lannutti non sembra essere disponibile a fare passi indietro, nemmeno dopo la polemica su suo figlio, impiegato nella Popolare di Bari. Per quanto riguarda gli altri temi di scontro con i grillini, Boschi torna a criticare la prescrizione a firma Alfonso Bonafede. «La giustizia senza fine è la fine della giustizia», dice Boschi. E dopo il salvataggio della Banca Popolare di Bari, la capogruppo pretende le scuse a chi, come il M5s, l’ha duramente criticata in passato per la vicenda di Banca Etruria: «La mia famiglia ha pagato un prezzo altissimo e ingiusto. Chi ha un minimo di onestà intellettuale dovrebbe chiedere scusa per una vergognosa campagna di sciacallaggio».

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