Frosinone, niente Capodanno nell’albergo delle terme per le famiglie con bimbi autistici

Polemiche per il rifiuto, il proprietario si difende

«Non siamo soli, ci sono altre persone e voglio garantire la tranquillità di tutti». Con queste parole, in sintesi, il titolare dell’albergo “Terme di Pompeo- Fontana Olente” di Ferentino, a pochi chilometri da Frosinone, ha detto di no all’alloggio di un gruppo di famiglie con bambini autistici, una quartina di persone in tutto con una decina di ragazzi dai 12 ai 18 anni.


Dall’audio della telefonata, diffuso da Repubblica, si sente il proprietario spiegare le ragioni del rifiuto: «Ho degli spazi piccoli», poi il titolare dice di essersi fatto consigliare da due collaboratori che conoscono il problema, un insegnante di sostegno e una mamma con un figlio autistico. I due gli avrebbero confermato che la presenza di ospiti autistici avrebbe potuto avere «potenziali controindicazioni». «Non sono nelle condizioni di potervi garantire questo tipo di serata», conclude il proprietario dell’albergo.


Il papà di uno dei bambini, dall’altro lato della cornetta replica: «Se i suoi collaboratori conoscono davvero il problema, sanno anche che gli autistici non sono tutti uguali. In ogni caso eventuali problematiche sarebbero state gestite dalle famiglie, non dall’albergo».

L’hotel e spa  “Terme di Pompeo-Fontana Olente”

E conclude amareggiato: «Nel 2020 non è una cosa bellissima quella che ha detto: “voglio garantire la tranquillità di tutti”. Non è bello da sentirsi dire. Non credo che i nostri bimbi non avrebbero garantito la tranquillità degli altri».

La replica del proprietario

Il titolare dell’hotel è tornato a difendersi sulle pagine del Messaggero: «Non siamo dei selvaggi, le persone con questo tipo di problemi hanno bisogno di spazi adeguati che noi in questo momento non possiamo offrire». E ha cercato di mettere un toppa: «Se vogliono, dal 2 gennaio metto a loro disposizione tutto l’hotel».

Ma le famiglie hanno rimandato l’invito al mittente perché sarebbe «una vacanza dunque solo per disabili, lontano dalle famiglie “normali”». «Siamo famiglie che spesso trascorrono giorni insieme, quest’anno avevamo scelto la Ciociaria per Capodanno», precisano i genitori dei ragazzi.

Foto copertina: Immagine generica

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