A Bussoleno una fiaccolata No Tav per la pasionaria Nicoletta Dosio

I No Tav marciano dietro uno striscione con la scritta: «Fermarci è impossibile»

Numerosi No Tav si sono radunati questa sera a Bussoleno (Torino) in Valle di Susa per dare vita a una fiaccolata. Si tratta di un’iniziativa di solidarietà a Nicoletta Dosio, l’attivista arrestata il 30 dicembre per l’esecuzione di una condanna a un anno di reclusione, e ad altri tre compagni detenuti, scrive l’Ansa.


I No Tav che partecipano all’iniziativa sono diverse centinaia. Fra i presenti ci sono Paolo Ferrero ed Ezio Locatelli, di Rifondazione Comunista: «Contro gli arresti assurdi, contro l’occupazione militare della Valle di Susa, contro la strategia della criminalizzazione della protesta, contro la limitazione di diritti democratici fondamentali – affermano – manifestare, disobbedire e resistere diventa un dovere». I No Tav marciano dietro uno striscione con la scritta: «Fermarci è impossibile».


In carcere

«Sto bene e sono contenta della scelta che ho fatto perché è il risultato di una causa giusta e bella», dice, secondo quanto ricostruisce l’Ansa, Nicoletta Dosio dal carcere torinese delle Vallette, dove è rinchiusa dalla sera del 30 dicembre e dove, la sera di San Silvestro, ha raccolto la solidarietà di decine di compagni radunati davanti ai cancelli.

La settantatreenne insegnante in pensione di greco e latino, presente a tutte le iniziative degli oppositori del supertreno Torino-Lione e ora considerata dai simpatizzanti un simbolo della «repressione giudiziaria» del movimento No Tav, ha rivendicato ancora una volta il rifiuto di chiedere soluzioni alternative alla prigione dopo la condanna a un anno per una vicenda risalente al 2012.

L’arresto, oltre alla mobilitazione della galassia antagonista con presidi in Valle di Susa e poi a Roma, Milano, Brescia, Bologna e altre città, ha scatenato polemiche «legittime ma infondate» secondo il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, che ha firmato di persona il provvedimento. «La signora Dosio – ha spiegato – ha avuto molte possibilità di scelta. Le decisioni sono state esclusivamente sue».

È stata la stessa Dosio a informare il giudice di sorveglianza di non essere interessata alla detenzione in casa. Nicoletta Dosio deve essere considerata colpevole per «l’apporto materiale e morale alla manifestazione» e per la «condivisione del progetto», scrive la Cassazione nella sentenza con cui ha reso definitiva la condanna a un anno di carcere per la 73enne attivista No Tav della Valle di Susa arrestata il 30 dicembre.

Il processo (dove erano imputate altre undici persone, tra cui l’esponente anarchico Massimo Passamani e militanti dei centri sociali di area autonoma) riguardava una iniziativa dei No Tav, con circa 300 partecipanti, al casello di Avigliana dell’autostrada Torino-Bardonecchia il 3 maggio 2012.

In copertina Nicoletta Dosio in una immagine del 27 novembre 2016. ANSA/Massimo Percossi

Leggi anche: