Cosa c’è di vero nell’annuncio che la Gran Bretagna uscirà dal programma Erasmus

Non è andata esattamente come dice qualcuno. E il governo inglese ora ha chiarito le cose

«Il voto di ieri sera non significa che la Gran Bretagna lascerà per sempre Eramsus+ dopo l’uscita dall’Unione europea». Lo ha precisato su Twitter il sottosegretario all’Istruzione e l’università britannico Chris Skidmore in risposta alla polemica scoppiata dopo la bocciatura ai Comuni di un emendamento presentato dalle opposizioni sul programma europeo.


«La partecipazione del Regno Unito ad Erasmus+ – ha rassicurato Skidmore – farà parte dei nostri negoziati futuri con l’Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti».

Il voto

Con 344 a favore e 254 contrari, la camera dei comuni ha votato contro la “New Clause 10” che chiedeva al governo di negoziare la permanenza del Regno Unito nell’Erasmus+ alle stesse condizioni degli ultimi anni, a seguito della Brexit.

Il voto è arrivato nell’ambito dell’accordo che il primo ministro Boris Johnson ha trovato con Bruxelles, lo scorso ottobre, sull’uscita dall’Ue prevista per il 31 gennaio.

La polemica si è scatenata sui social. L’europarlamentare Layla Moran, fautrice dell’emendamento per la rinegoziazione del programma, aveva spiegato che «per gli studenti, i giovani, coloro che sono in formazione e il personale che lavora nel settore dell’istruzione, il sistema Erasmus è stato incredibilmente importante».

L’ex deputata laburista Luciana Berger, che di recente ha abbandonato il Labour per lo scandalo antisemitismo, ha scritto: «Ho imparato così tanto durante il mio anno di Erasmus, è stata una delle più belle esperienze della mia vita. È devastante sapere che le nuove generazioni non avranno la mia stessa opportunità».

Il deputato tory James Duddridge ha affermato che il Regno Unito continuerà a partecipare pienamente a Erasmus + durante il periodo di transizione e che il Regno Unito rimane «aperto al mantenimento e all’ampliamento della cooperazione nel campo dell’istruzione».

Duddrige ha aggiunto: «Crediamo fermamente nel valore degli scambi internazionali, non solo degli scambi europei, ed è parte della nostra visione per la Gran Bretagna globale estendere tale concetto».

«La Dichiarazione politica sulle relazioni future, allegata all’accordo di recesso costituisce una base approssimativa per la prossima fase dei colloqui – aggiunge Duddrige – e prevede la possibilità della partecipazione del Regno Unito ai programmi dell’UE».

«In definitiva, le decisioni sulla nostra partecipazione sarà una questione per negoziati più ampi, ma esamineremo tutte le opportunità disponibili», ha chiarito Duddrige.

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