L’ipotesi sulla tragedia del volo Ukraine Int: aerei civili usati come scudi umani

Gli scudi antiaerei non sarebbero rimasti accesi per errore. C’è qualcuno che ha scelto cosa fare, calcolando un rischio

È una ipotesi che circola sui canali Telegram iraniani, gli stessi che due giorni fa hanno rivelato per primi che il governo sapeva che l’aereo Boeing 737 della Ukraine International Airlines precipitato all’alba dello scorso 8 gennaio è stato abbattuto per errore dalla contraerea iraniana e che il governo ne era stato informato già venerdì scorso.


E proprio per questo ha sempre maggiore forza, anche perché la accreditano fonti militari iraniane.


La mattina dell’attacco

Secondo questo canale, che cita fonti interne al governo iraniano, all’alba dell’8 gennaio, subito dopo aver lanciato missili contro le basi Usa in Iraq, la IRGC avrebbe deliberatamente deciso di non chiudere lo spazio aereo iraniano.

Com’è andata davvero? In sintesi, sarebbe andata così: dopo l’attacco agli americani, i vertici delle forze armate iraniane avrebbero deciso di non chiudere lo spazio aereo civile, sebbene l’aggressione fosse appena accaduta e ci fosse dunque il rischio di una reazione da parte degli americani.

Un rischio calcolato. Sapevano che poteva succedere qualcosa di brutto ma avrebbero tenuto questa linea con tre ipotesi in mente:

  • Dissuadere gli americani. Con gli aerei civili in volo, la reazione da parte dei militari americani di stanza in Iraq sarebbe diventata più complicata.
  • La provocazione. Se Washington avesse reagito all’aggressione contro le basi irachene e avesse colpito accidentalmente i voli civili, la popolazione iraniana sarebbe stata a maggior ragione disposta a schierarsi con il regime.
  • L’ostentazione di sicurezza. Mostrandosi certi di poter controllare l’aeroporto gli iraniani puntavano a dimostrare anche nei fatti la tesi che la guerra sia voluta dagli americani e che loro rimangono un paese aperto.

Poi le cose sono andate diversamente e l’errore è partito dallo scudo antimissili della stessa aviazione iraniana. Secondo altre fonti, chi gestiva la contraerea dei Guardiani della Rivoluzione non era neppure ben a conoscenza dei piani di volo e degli orari di decollo previsti per l’aeroporto civile. Nonostante ciò, avrebbe accettato il rischio.

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