Due donne Nasa concludono la prima passeggiata spaziale al femminile nonostante un piccolo intoppo nel tragitto

Nonostante l’imprevisto, le due hanno portato a termine l’installazione di tre batterie al litio, le batterie di nuova generazione che hanno meritato il Nobel per la Chimica 2020

La prima passeggiata spaziale tutta al femminile del 2020 si è conclusa. La missione è infatti stata portata a termine, seppur con un piccolo imprevisto. Come nell’ottobre 2019, le protagoniste sono state ancora Christina Koch e Jessica Meir.


Le due, entrambe del team Nasa – l’agenzia spaziale USA -, si sono date appuntamento per andare nello spazio per predisporre l’installazione di tre batterie al litio, le batterie di nuova generazione che hanno meritato il Nobel per la Chimica 2020. Un compito che ha richiesto circa sei ore di lavoro.


Piccolo intoppo nel tragitto: Christina Koch, mentre fluttuava, ha perso la telecamera che era posizionata sul suo casco e che riprendeva ogni secondo della missione in tempo reale.

La cosa non ha comunque impedito alle ragazze di continuare a fare quello che stavano facendo, nonostante qualche difficoltà: «Perdere la telecamera del casco significa avere meno visibilità», ha detto Claudio Sollazzo, esperto di volo umano e della stazione spaziale, all’Ansa.

«Le telecamere – ha proseguito – servono perché il centro di controllo a Terra possa avere una chiara visione del campo in cui lavorano gli astronauti. Se questi ultimi non hanno più la telecamera sono costretti a descrivere in modo molto più chiaro e dettagliato quanto stanno facendo».

Sebbene nei giorni che precedono una missione spaziale vengano fatti numerosi controlli di routine all’attrezzatura, e anche se la telecamera del casco di Christina Koch – ha detto Solazzo – è stata sicuramente verificata, le tute vengono utilizzate da anni ed è possibile che il meccanismo di aggancio possa essersi allentato per l’usura».

Per completare l’installazione il 20 gennaio AstroChristina e AstroJessica dovranno affrontare la loro ultima uscita all’esterno della stazione spaziale.

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