Salvini prende le distanze da CasaPound e Forza Nuova: «L’antisemitismo di certa destra è nostro nemico»

Il leader della Lega si è detto dispiaciuto per l’assenza di Liliana Segre: «Lei ha tanto da insegnare, Carola Rackete no, e mi ritengo in diritto di sostenerlo liberamente»

«L’avversione contro gli ebrei è tornata a essere un tema di grande attualità, il rigurgito antisemita è espressione di un più generale sentimento di avversione verso le diversità». Ad aprire, con queste parole, il convegno Le nuove forme dell’antisemitismo è la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Durante l’incontro, organizzato dalla Lega a Palazzo Giustiniani, a Roma, tutte le telecamere, però, sono puntate su Matteo Salvini. Il segretario del partito ha sottolineato un’assenza importante: quella di Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ai campi di concentramento, ha declinato l’invito della Lega. «Mi spiace che qualcuno non sia oggi qui perché avremmo dovuto parlare di tutto: è una classica metodologia italiana», ha detto Salvini.


«Nessun rapporto tra Lega, CasaPound e Forza Nuova»

«L’antisemitismo di certa destra tradizionalista e di certa sinistra è nostro nemico. Abbiamo il dovere di combattere chi dice che gli ebrei siano i nazisti di oggi: c’è chi lo pensa nel mondo islamico ma anche in certi mondi in Europa» – ha affermato il segretario della Lega. Poi, ha voluto rimarcare la distanza dai gruppi di estrema destra italiani: «Tra Lega, CasaPound e Forza Nuova non esistono rapporti locali e nazionali. La Lega si esprime con i suoi voti».


Attacco all’Unione europea e all’Onu

«Una Ue che nega le radici giudaico-cristiane ed etichetta i prodotti israeliani, una Onu che nel 2018 dedica alla condanna di Israele 18 risoluzioni e neanche una all’Iran e Turchia è un problema – ha dichiarato Salvini -. Chi vuole cancellare Israele ha un avversario in noi ora e sempre. Chi ne vuole la distruzione è antisemita e va contestato. Odiare Israele ha già fatto troppi danni nella storia».

«Non sono razzista»

«Non confondiamo il legittimo controllo delle frontiere e della immigrazione con la barbarie della Shoah e dell’odio verso Israele. Trovo assurde le accuse a me di razzismo per aver fatto il mio dovere nel controllare le frontiere del mio Paese da ministro – ha concluso con una frecciatina a Carola Rackete -. Io ritengo che Liliana Segre abbia tanto da insegnare a me e al resto del mondo, Carola Rackete no, e mi ritengo in diritto di sostenerlo liberamente».

Di Segni: «Salvini non deve legittimare i gruppi estrema destra»

La presidente del Consiglio dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, ha voluto mandare un messaggio al leghista: «Salvini deve prendere atto di essere una figura di riferimento dei gruppi di estrema destra e non legittimarli – ha dichiarato all’Ansa, sottolineando tuttavia che -, l’attenzione di Salvini al tema dell’odio verso Israele è sicuramente da apprezzare. Sono posizioni precise, coraggiose, non condivise da altri esponenti della destra italiana». «Esistono gruppi di estrema destra che si alimentano in simboli e personaggi, ricercando la matrice in certe politiche italiane – ha precisato Di Segni -. Questo è preoccupante. L’invito a Salvini è che si renda conto che questi gruppi esistono, sono forti e non possono essere legittimati. E lui deve prendere atto di essere una figura di riferimento per questi gruppi di estrema destra».

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