Liliana Segre: «Ho molto odiato nella mia vita precedente, ora non più»

L’intervento della senatrice a vita durante la presentazione dei dati della polizia di stato sui crimini d’odio

La senatrice a vita Liliana Segre ha mandato un messaggio video al convegno Le vittime dell’odio organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti di discriminazione della Direzione centrale della polizia criminale.


«Ho molto odiato nella mia vita precedente. Quando ero ragazza sognavo vendetta e odiavo molto. Ora non odio più. Non perdono, non posso perdonare, ma non odio. Se si è madre non si puo odiare».


Segre dice anche che non esistono gerarchie tra le discriminazioni:
«Pensare che ci sia una gerarchia significherebbe pensare che ci sia una qualche diversità tra le persone. Basta l’incrocio di due sguardi per sentirci uguali».

Gli atti d’odio nei suoi confronti però continuano. «Non ho incontrato negazionisti storici, ma tanti negazionisti spiccioli. Mi dicono ancora sporca ebrea smetti di raccontare la tua bugia. Io che ho lasciato la mano di mio padre a 13 anni per poi sapere che era stato ucciso. Io che ho avuto la famiglia sterminata per la colpa di essere nata».

L’Oscad, ha spiegato il vicecapo della polizia Vittorio Rizzi è nato nel 2010 per ottimizzare le azioni delle varie forze di polizia sui crimini d’odio. «La crisi economica e sociale ha fatto crescere intolleranza e odio», aggiunge il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: «La repressione dei crimini di odio è l’ultimo passo, quando si arriva lì si è già sconfitti».

Dal 2014 Oscad elabora i dati sui crimini d’odio per conto dell’Osce, reperibili sul sito.

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