Spruzzava deodorante sui colleghi stranieri: condannato. «È razzismo»

Il giudice ha qualificato il comportamento del pizzaiolo come «molestie razziali» e ha condannato il datore di lavoro per «un ambiente lavorativo non inclusivo e di non accoglienza»

Spruzzava il deodorante ai colleghi di colore dicendo frasi razziste. Il tutto immortalato in un video sui social del 27 gennaio 2019. Per questo, un anno dopo, il giudice del Tribunale del lavoro di Milano ha condannato un pizzaiolo e la società a risarcire due lavoratori.


Il giudice ha qualificato il comportamento del pizzaiolo come «molestie razziali» e ha condannato il datore di lavoro perché ha di fatto consentito questi episodi creando «un ambiente lavorativo non inclusivo e di non accoglienza».


I fatti

«Ma voi a casa non ce l’avete il deodorante? Perché non ve lo mettete?». A parlare, mentre spruzza del deodorante sui i suoi colleghi stranieri, era un dipendente della catena Rossopomodoro (il locale si trova nella stazione di Milano Centrale). «Oh! Disinfestazione!», era intervenuto un altro.

Molti erano stati i commenti scandalizzati al post sui social. Ma non erano mancati anche quelli di alcuni di utenti che hanno invece applaudito al gesto. «Che schifo. L’aroma d’Africa riportatevela a casa vostra», aveva scritto un utente.

Rossopomodoro aveva preso le distanze e si era dissociata «fermamente dal comportamento discriminatorio che non appartiene né per costume, né per tradizione, né per vocazione all’azienda di origine partenopea», aveva scritto l’azienda in una nota ufficiale. Nella catena, spiegavano, il 35% della forza lavoro complessiva è straniero.

«Il Gruppo Sebeto ha tra i suoi collaboratori ragazzi e ragazze di diverse etnie e di tutte le regioni d’Italia e problemi del genere non si sono mai verificati in tanti anni di storia del gruppo», aveva ricordato commentando la vicenda l’amministratore delegato Roberto Colombo. Parole che, un anno dopo, non hanno evitato all’azienda l’imposizione del risarcimento.

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