Coronavirus, a rischio i giochi olimpici di Tokyo 2020?

Per adesso il progetto non è stato interrotto: «Piena fiducia, piano Tokyo20 va avanti», dicono dal Comitato olimpico

«I preparativi per Tokyo 2020 continuano come previsto e non vediamo l’ora di definire la prossima revisione del progetto olimpico a febbraio». Lo dice in una nota ufficiale il Cio, il Comitato olimpico internazionale. L’annuncio ha fatto seguito alla preoccupazione per la diffusione del Coronavirus: il Giappone, dopo la Cina, è il Paese che ha fatto registrare il maggior numero di casi di persone infette.


«È prassi normale che il Cio collabori con tutte le principali agenzie delle Nazioni Unite, quando necessario, in vista dei Giochi e questo include naturalmente l’Oms. Siamo fiduciosi – ribadisce il Comitato olimpico – che le autorità competenti, in particolare in Giappone e Cina, insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità, prenderanno tutte le misure necessarie per affrontare la situazione».


«Le contromisure contro le malattie infettive – prosegue il Cio – costituiscono una parte importante dei piani di Tokyo 2020 per ospitare un’Olimpiade sicura e protetta. Per questo motivo, “Tokyo 2020” continuerà a collaborare con tutte le organizzazioni pertinenti che monitorano attentamente qualsiasi incidenza di malattie infettive e rivedrà le contromisure che potrebbero essere necessarie con tutte le organizzazioni competenti».

A rischio la partecipazione di alcuni atleti cinesi

E la nota si conclude affermando che, già da adesso, il «Cio è in contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e con i suoi esperti». Ma la situazione in ambito sportivo non è tranquilla: gli atleti cinesi che devono completare la qualificazione ai Giochi nella specialità del judo, ad esempio, non potranno partecipare al Grande Slam di Parigi dei prossimi giorni. Il torneo assegna punti per l’ammissione all’Olimpiade, ma gli atleti di Pechino non possono ottenere il visto per volare in Francia.

Infatti, in questi giorni, l’ambasciata francese a Pechino è rimasta chiusa proprio a causa del Coronavirus. Marius Vizer, presidente della federazione mondiale del judo, ha convocato una riunione d’urgenza per discutere del problema ed è in costante contatto con il Cio. Ma il tema riguarda anche altre discipline. Ad esempio il pugilato, visto che il torneo asiatico di qualificazione ai Giochi deve ancora svolgersi e non si sa se i pugili cinesi potranno parteciparvi. La Cina, potenza dello sport mondiale, rischia quindi di ritrovarsi a Tokyo con meno atleti del previsto.

Sono invece riusciti ad arrivare a Torino gli schermidori cinesi. Dopo un doppio controllo all’aeroporto di Dubai e di Malpensa, la squadra cinese di fioretto maschile e femminile ha raggiunto Torino. Per un eccesso di accortezza – fanno sapere dallo staff della delegazione – il ct cinese Sheng Lei ha chiesto agli atleti di non uscire dall’albergo di Torino dove alloggiano per evitare «qualsiasi tipo di problema». Il 9 febbraio la squadra maschile e femminile saranno in pedana al Gran Prix Fie, tappa di Coppa del mondo che dà punti validi per Tokyo 2020.

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