Pazza Inter: remontada da urlo col Milan da 0-2 a 4-2, Conte torna in vetta

Al Diavolo non basta un super Ibra, la ripresa premia la squadra di Conte

Gioca solo un tempo l’Inter, il secondo, ma basta per ribaltare l’ottimo Milan della prima frazione e prendersi il derby. Che vale anche il primato, ex aequo con la Juve. La squadra di Antonio Conte va pesantemente sotto nel risultato e nella prestazione nel primo tempo quando Ibra offre un assist a Rebic e poi si mette in proprio per il 2-0. Nella ripresa la reazione nerazzurra. In 2′ Brozovic e Vecino impattano. A 20′ dalla fine un colpo di testa di De Vrij regala la remontada. Nel finale traversa di Eriksen e palo di Ibra al 90′. Al 93′ la chiude il solito Lukaku, di testa. L’Inter raggiunge la Juve in vetta, riscavalca la Lazio e domenica a Roma c’è lo scontro diretto con la squadra di Inzaghi.


Il piano di Pioli

L’approccio del Diavolo è una linguaccia biforcuta alla classifica che dice +19 per l’Inter. In campo si vede ben altro perché il 4-4-1-1 di Pioli, con Calhanoglu a supporto di Ibra, non è ispirato al contenimento ma all’intasamento delle linee: il risultato è premiante. L’Inter non trova sfogo sui lati e subisce perennemente il palleggio rossonero alle spalle di Brozovic. E’ lì che si buttano dentro Rebic e, soprattutto, Calhanoglu: il suo palo, a Padelli battuto (Handanovic è in panchina), è un allarme vero (9′). Altro che fuoco di paglia. All’Inter manca come il pane Lautaro Martinez. Sanchez non ha la fisicità del ‘Toro’. E così il Biscione deve affidarsi a un colpo di testa di Godin (fuori di poco) e a una sgroppata solitaria di Lukaku (i rimorchio di Vecino per poco non finisce in gol) per procurare qualche grattacapo al tranquillissimo Donnarumma.


5 minuti (e 253 cm) di super Ibra

Il Milan nel primo tempo dimostra di stare molto meglio, gioca con più fluidità. Poi a Ibra vengono i cinque minuti. Prima sovrasta Godin (arrivando a quota 253 cm di altezza) per l’1-0 di Rebic, che sfrutta un errore di Padelli e mette in rete il suo quarto sigillo di stagione. Poi, Zlatan, si mette in proprio. Skriniar e Godin lo lasciano solo come se fosse un boy-scout finito lì per caso: peccato mortale. Colpo di testa, Padelli ancora fragile e goffo, e la San Siro rossonera urla il cognome che più aveva in gola. Conte, la voce, nel frattempo la perde.

I 2 minuti dell’Inter…

La reprimenda dell’allenatore nerazzurro non pare sortire gli effetti sperati perché anche l’incipit della ripresa sembra colorarsi di rossonero. Ha certezze il Milan, ma le perde quando dal nulla Brozovic (51′) indovina il tiro al volo della domenica (aveva già segnato nel match di andata). Una luce nel tunnel e il Diavolo vede saltare l’automatico. Passano due minuti e una imbucata di Godin per Sanchez libera Vecino per il 2-2 (53′).

E’ una spina doppia conficcata nella carne rossonera. E non è finita. Proprio quando il Milan sembra aver ripreso misure della partita e palleggio del primo tempo, arriva su angolo la torsione aerea di De Vrij a completare la remontada (71′). Ci sarà tempo anche per una super traversa del neo-entrato Eriksen. La San Siro nerazzurra applaude, poi si spaventa quando al 90′ un colpo di testa di Ibra (devastante) spedisce sul palo il pallone e pure Skriniar. Si va di là e Lukaku di testa fa 4-2 su assist di Moses. L’Inter gode e torna in cima.

Foto di copertina Ansa

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