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Coronavirus, c’è stato un boom nel numero di contagiati? Ecco la spiegazione dell’Oms

13 Febbraio 2020 - 18:25 Redazione
Pechino ha deciso di attenuare i parametri diagnostici. In quarantena e in cura anche pazienti che ancora devono essere sottoposti al test. L'Oms: «Nessun cambiamento nella diffusione dell'epidemia»

Gli ultimi numeri circolati a proposito dei morti e delle persone contagiate dal Coronavirus hanno mandato in confusione chi giorno per giorno segue gli aggiornamenti e i bollettini sulla malattia Covid-19. Alla base di questi numeri – decisamente più gonfi in rapporto al ritmo con cui crescevano negli scorsi giorni – c’è la decisione del governo cinese di attenuare i parametri diagnostici del contagio da coronavirus, per poter trattare a stretto giro i pazienti sospetti che manifestano alcuni sintomi tipici della malattia, senza dunque aspettare che venga loro somministrato il test che certifichi la positività o meno all’infezione.

La diretta conseguenza di questa decisione ha comportato un immediato boom nel numero giornaliero di casi di morte e di nuovi contagi. Le autorità della provincia dello Hubei, epicentro dell’epidemia da coronavirus, hanno infatti segnalato 14.840 nuovi casi e 242 ulteriori decessi soltanto nella giornata di ieri: il più massiccio aumento mai registrato finora in un solo giorno del numero dei morti e dei contagiati. A confutare il boom nei numeri degli ultimi bollettini, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): «Non c’è stato nessun gran cambiamento nella diffusione dell’epidemia», ha fatto sapere nel suo briefing quotidiano sul virus di oggi, 13 febbraio. «Alla base c’è solo il cambiamento dei parametri di conteggio dei malati».

Si tratta dunque di un cambiamento statistico: per fronteggiare più velocemente i casi sospetti che manifestano sintomi, Pechino ha deciso di basarsi sulla diagnosi clinica, senza attendere il test di laboratorio. L’Oms ha dunque assicurato che l’aumento dei numeri non si traduce in un aumento dei casi ma è dovuto soltanto ai nuovi parametri di conteggio, «ciò non significa che la crisi si sia aggravata – ha spiegato alla stampa il capo del dipartimento dell’emergenza sanitaria dell’Oms, Michael Ryan – non c’è un cambiamento significativo nella diffusione della malattia».

L’ultimo rapporto

L’ultimo rapporto ha portato a 48.206 il totale dei casi confermati di contagio nella provincia più colpita dall’epidemia da coronavirus. Alla giornata di ieri, in Hubei è stato registrato un totale di 1.310 morti. A Wuhan, come noto, si sono registrati la maggior parte dei decessi e dei contagi con un totale di 32.994 casi confermati e 1.036 morti. Secondo la commissione sanitaria, nell’Hubei si segnalano al momento 9.028 casi sospetti, dopo l’esclusione avvenuta ieri di altri 3.317. Ieri 3.441 pazienti contagiati sono stati dimessi dagli ospedali della provincia cinese dopo essere guariti dalla polmonite. Tra i 33.693 pazienti ancora ricoverati, 5.647 sono in gravi condizioni e altri 1.437 risultano in condizioni critiche.

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