Spallanzani, assunta la ricercatrice del pool Coronavirus

Nelle motivazioni dell’assunzione si parla del contributo alla ricerca. Ma Francesca Colavita aspettava la stabilizzazione da tempo

Una buona notizia per Francesca Colavita, la ricercatrice di Campobasso che ha contribuito a isolare il Coronavirus allo Spallanzani di Roma. Dopo anni di precariato, la sua posizione come ricercatrice è stata confermata. L’Istituto nazionale per le malattie infettive ha infatti chiesto all’Azienda sanitaria regionale del Molise, ottenendo il nulla osta, di pescare nella graduatoria dei vincitori e idonei al concorso pubblico per titoli ed esami per coprire un posto di dirigente Biologo della disciplina di Microbiologia e Virologia. La ricercatrice è al 17/esimo posto.


E’ un premio per la ricerca sul virus?

Non sarebbe giusto parlare di un premio per aver partecipato al pool di ricerca sul coronavirus, anche se la vicenda è citata nelle motivazioni dell’assunzione. La ricercatrice 31enne, la più giovane del gruppo che è riuscito ad isolare il virus in Italia (non un primato ma un importante contributo alla ricerca mondiale su questa emergenza) era da tempo in attesa di stabilizzazione ed era già considerata tra le migliori risorse del dipartimento.


Nelle motivazioni della richiesta, si legge che lo Spallanzani ha chiesto di assumere Francesca Colavita «in considerazione della vocazione per la ricerca piuttosto che per l’assistenza, nonché per la lodevole attività professionale che ha assicurato nell’ambito dell’emergenza sanitaria attuale di rilevanza nazionale e internazionale». Dopo l’annuncio del risultato scientifico, anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato si era impegnato per la sua stabilizzazione.

Foto di copertina Ansa: Francesca Colavita è sulla destra

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