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Coronavirus. Queste immagini dimostrano che stanno cremando migliaia di corpi a Wuhan? No! Improbabile!

12 Febbraio 2020 - 10:58 David Puente e Juanne Pili
Il livello di anidride solforosa nei cieli di Wuhan dimostra la cremazione di migliaia di corpi infetti? Visti i dati risulta improbabile

L’otto febbraio 2020 l’utente @inteldotwav pubblica una serie di tweet in cui segnala tramite il sito Windy.com un presunto aumento di anidride solforosa nella città di Wuhan, epicentro dell’epidemia del nuovo Coronavirus in Cina. Tra le teorie per spiegare l’accaduto c’è quella della cremazione dei defunti «contaminati dal virus». Uno scenario che porterebbe a far pensare che il numero delle vittime sia di gran lunga superiore a quello riportato dalle fonti ufficiali, uno scenario che torna spesso in discussione come nel caso dello screenshot manipolato di Tencent.

Lo stesso utente non è certo di questa teoria e quella dei corpi bruciati è una delle diverse opzioni che ha riportato nei suoi tweet. L’attuale situazione e la mancata trasparenza più volte dimostrata dalle autorità cinesi il dubbio è sempre in agguato, ma è bene partire dal fatto che la città di Wuhan non è nuova nel registrare alti livelli di anidride solforosa, anche se non è la peggiore in questa speciale classifica: nel 2018 la città russa di Norilsk registrò 22 volte i livelli della città cinese. La domanda da porsi è quanti corpi dovrebbero cremare per ottenere quel risultato nell’immagine? Il dato è enorme e improbabile.

Le fonti di anidride solforosa: corpi bruciati in massa?

La situazione critica di Wuhan per quanto riguarda l’emissione di inquinanti come la SO2 è nota da almeno 20 anni. Abbiamo notizie di proteste da parte di migliaia di persone a Wuhan, nel luglio scorso, contro la costruzione di un nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti, che avrebbe incrementato ulteriormente i livelli già eccessivi di inquinamento nella zona. 

L’anidride solforosa viene rilasciata anche attraverso la cremazione, ma per ottenere certi livelli mostrati nel grafico bisognerebbe bruciare un quantitativo di corpi che andrebbe al di sopra dei numeri da scenari apocalittici, diffusi dalla psicosi generata da questa epidemia. Migliaia e migliaia di corpi bruciati ogni giorno? Tutti a Wuhan?

E se stessero incenerendo una grande quantità di biomasse dovute all’abbattimento di animali domestici e selvatici?

In Cina e particolarmente a Wuhan, esiste un intenso traffico di animali selvatici, considerati il più probabile vettore di pericolosi virus. Diversi virologi, come la stessa Shi Zhengli, che ha studiato l’origine del nuovo coronavirus da un ceppo dei pipistrelli, hanno chiesto misure straordinarie da parte di Pechino, per il bando di questo commercio. Le fonti che descrivono questo contesto danno inoltre per assodato che «le epidemie virali portano all’abbattimento di massa degli animali domestici». 

Seconto il Guardian «i veterinari hanno affermato che l’aumento delle esportazioni di animali vivi è stato un problema crescente per la diffusione di una serie di malattie, alcune delle quali potrebbero anche minacciare gli esseri umani». Altre fonti come Business Insider raccontano una tragedia parallela: quella degli animali domestici abbandonati a migliaia dai loro proprietari, a seguito dell’allarme sanitario.

Un corpo umano adulto dovrebbe contenere in diverse forme circa 140g di zolfo. Supponendo che si riesca a ossidarlo tutto nell’incenerimento dovremmo ottenere 282g di anidride solforosa. Il problema è che se attorno abbiamo anche la presenza di grandi quantità di ossigeno dovrebbero registrarsi anche picchi anomali di SO3. Inoltre il corpo umano contiene anche azoto: sarebbe interessante dunque conoscere i picchi di ossidi di azoto (NxOy). Lo stesso discorso dovrebbe valere per l’incenerimento di animali domestici e selvatici.

Il professore di chimica Pellegrino Conte dell’università degli studi di Palermo, membro di Patto trasversale per la scienza (Pts), ha fatto un calcolo approssimativo per Open.

«Sulla base del air quality index (AQI) per la SO2, https://aqicn.org/city/wuhan/ possiamo vedere che è verde – Spiega Conte – Significa che il contenuto di SO2 è nei limiti sotto i quali non fa danni. 

In genere per avere dei danni, AQI deve essere >50 che significa più di 50 ppb, ovvero parti per miliardo. Tradotto in soldoni la concentrazione deve essere >50 microgrammi/kg. Poiché un metro cubo di aria pesa circa 1kg, bisogna avere più di 50 microgrammi di SO2 per metro cubo di aria. 

A questo punto bisogna sapere quanti metri cubi di aria ci sono a Wuhan. Dobbiamo fare delle assunzioni. Wuhan occupa una superficie di circa 8500 km2. Se consideriamo i primi 10 km di spazio aereo, abbiamo un volume di aria di 85000 km3, ovvero 85000 x 10^9, che significa 85×10^12 m3. 

Quindi moltiplicando per 50 microgrammi otteniamo: 4250 x 10^6 g. Poiché in un corpo umano abbiamo 140 g di S, allora ne viene che all’incirca 30×10^6 corpi dovrebbero essere stati bruciati».

I numeri a disposizione sono approssimativi, ovviamente. L’analisi per eccesso del Professore porta a una stima per eccesso che arriverebbe addirittura a 30milioni di corpi.

Attenzione però: sono calcoli che si basano su delle assunzioni, ma ci danno un’idea di quanto sia improbabile che quei livelli di SO2 – riscontrati nell’arco di qualche ora attorno a Wuhan – possano indicare che si stessero bruciando dei cadaveri. Anche “solo” centinaia di migliaia sarebbero troppi, collegati al coronavirus e alla popolazione totale della città.

Wuhan Air Pollution | Real-time Air Quality Index (AQI).

Le cremazioni in Cina ai tempi del Coronavirus

In un articolo del Washingtonexaminer vengono riportate le lamentele di un operatore funerario di Wuhan visto il numero di corpi sui quali deve operare ogni giorno da quando è scoppiata l’epidemia. Una cosa è plausibile, e cioè che oltre ai corpi delle vittime ci siano anche quelli per il quale non sia stata confermata l’infezione.

Il video della nebbia

In un articolo del DailyStar del 4 febbraio 2020 viene riportato un video prelevato da TikTok dove un utente si lamenta di una nebbia «comparsa dal nulla» a Wuhan. Uno scenario che alimenta i timori degli abitanti sul numero delle vittime del Coronavirus: il dubbio è che si tratti di fumo derivato dalla cremazione dei corpi.

DailyStar | Tre screenshot del video della nebbia prelevato da TikTok

La zona di Wuhan è nota per scenari simili. Un articolo del 2012 del sito Grist.org riporta alcuni screenshot e foto pubblicate su Weibo:

Sul sito Chinadaily.com.cn troviamo in una galleria fotografica dal titolo «Heavy fog envelops Central China» una foto scattata l’undici giugno 2012 a Wuhan:

Chinadaily.com.cn | Foto scattata a Wuhan nel 2012 e pubblicata dal Chinadaily.

All’epoca era intervenuta anche l’ambasciata americana in una newsletter inviata in quei giorni. Gli utenti sui social cinesi sostenevano che la nebbia di quei giorni fosse dovuta all’esplosione di un impianto contenente cloro mentre le autorità cinesi avevano dichiarato che il tutto era dovuto a della paglia bruciata nelle vicinanze di Wuhan, una pratica vietata dal 2009.

Chinadaily.com.cn | Foto scattata a Wuhan nel 2012 e pubblicata dal Chinadaily.

I dati di Windy.com

Il grafico pubblicato dall’utente riguarda i livelli di anidride solforosa (SO2) che Windy.com ottiene tramite un modello di previsione della NASA chiamato GEOS-5.

Risulta difficile consultare i dati del sito Windy.com usato dall’utente nei giorni precedenti al 9 febbraio 2020 visto che non vengono salvati gli storici, ma possiamo capire come ha ottenuto quei grafici. Ecco i dati forniti di default dal sito per Wuhan in data mezzanotte tra il 9 e il 10 febbraio 2020:

I dati forniti considerano un massimo di 80 microgrammi (un miliardesimo di kg) per metro cubo, ma se modifichiamo la tabella con valori più alti possiamo vedere anche quelli. Nella seguente schermata troviamo un punto dove vengono rilevati 1.300 microgrammi per metro quadro di anidride solforosa:

Il punto più alto rilevato si trova nei pressi di Lijia (Lijiajizhen) a nord di Wuhan:

Il sito non permette di controllare gli altri elementi utili a verificare se ci sono casi di cremazione così elevati, ma rimangono comunque numeri troppo alti perché ciò avvenga.

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