Bortuzzo ricorda la sera dello sparo che gli fu fatale: «Non ero io nel posto sbagliato, erano loro sbagliati» – Il video

«La parola “rinascere” era quella che poteva racchiudere tutto – ha spiegato il giovane -. Dal risvegliarsi dal coma al provare a tornare a camminare. Rinascere è tornare a cercare di stare bene ogni giorno, ogni volta che trovo un motivo per star bene»

Poco più di un anno dopo lo sparo che lo ha costretto su una sedia a rotelle interrompendo all’improvviso la sua promettente carriera di nuotatore, Manuel Bortuzzo – ospite a La Vita in diretta – racconta la sua vita di oggi e ricorda le circostanze di quella sera sfortunata. Era il 2 febbraio 2019, quando il giovane atleta è stato colpito da due ragazzi a bordo di uno scooter all’Axa, quartiere periferico di Roma. Si trattava di uno scambio di persona, ma il colpo gli ha cambiato la vita per sempre. «Non ero io quello sbagliato, al posto sbagliato al momento sbagliato. Io stavo facendo la mia vita, come qualsiasi altro ragazzo. Sono loro che hanno sbagliato vita. Io non c’entravo niente», ha detto con convinzione Manuel che ha da poco pubblicato un libro dal titolo Rinascere, riferito alla sua seconda vita.


«La parola “rinascere” era quella che poteva racchiudere tutto quello che è successo – ha spiegato il giovane -. Dal risvegliarsi dal coma al semplice provare a tornare a camminare. Ogni cosa che facevo per me era una rinascita». E ancora: «Alla fine il significato che gli do più spesso è cercare di stare bene ogni giorno. Ecco, perché la rinascita è ogni giorno, ogni volta che trovo un motivo per star bene». Proprio in occasione del 2 febbraio, a un anno dal tragico incidente, il papà di Manuel, Franco Bortuzzo, ha dedicato pubblicamente un messaggio a suo figlio sulla sua bacheca Facebook: «È passato un anno. Più forti di prima. Daje». Intanto, i due responsabili dell’agguato al giovane atleta – Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano – sono stati condannati lo scorso ottobre a 16 anni di carcere per duplice tentato omicidio, porto di armi, detenzione e ricettazione.


Fonte video: La vita in diretta Instagram

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