Egitto, Zaki resta in carcere: il ricorso è stato respinto

In soli dieci minuti, i giudici hanno ritenuto opportuna la custodia cautelare dell’attivista 27enne

Non è bastata la pressione internazionale. Inascoltate le centinaia di migliaia di firme raccolte nelle petizioni in giro per il mondo. Il tribunale di Mansura, in Egitto, ha preso la decisione: Patrick George Zaki deve restare in carcere. In un’udienza durata appena dieci minuti, i giudici hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dello studente dell’Università di Bologna: era stato arrestato l’8 febbraio scorso non appena atterrato al Cairo per passare una settimana con la sua famiglia.


«Il ricorso è stato respinto», ha commentato rammaricato Wael Ghaly, uno dei legali che sta seguendo il 27enne. Per Zaki, adesso, inizia un’altra settimana di carcere. La prossima udienza sul caso è fissata il 22 febbraio: solo allora i giudici decideranno se prorogare la custodia cautelare di altri 15 giorni in base all’eventuale necessità di fare ulteriori indagini. Oppure, si spera, interromperla.


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