Coronavirus, il prefetto di Napoli annulla l’ordinanza di Ischia che cacciava lombardi e veneti

Nell’ordinanza i sindaci sottolineavano l’elevato volume di arrivi turistici sull’isola. Ma il prefetto li ha bocciati: «Decisione illegittima»

Ischia aveva scelto misure drastiche per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: i sindaci dei sei comuni dell’isola avevano infatti firmato un’ordinanza che prevedeva il divieto di sbarco per i residenti in Lombardia e in Veneto, per i cittadini cinesi provenienti dalle aree dell’epidemia e per chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni.


Il prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha però deciso di annullare l’ordinanza perché illegittima. Nella sua decisione, Valentini evidenzia «i profili di illegittimità rilevati nell’ordinanza, ingiustificatamente restrittiva nei confronti di una vasta fascia della popolazione nazionale e non in linea con le misure sinora adottate dal Governo».


Nell’ordinanza, i sindaci sottolineavano l’elevato volume di arrivi turistici sull’isola, anche nel periodo invernale, e le difficoltà che avrebbe comportato dover fronteggiare casi di contagio in un territorio come quello ischitano, che dispone di un solo ospedale ed è svantaggiato dal punto di vista dei collegamenti.

Il divieto di accesso temporaneo, avrebbe dovuto essere fatto rispettare da «polizia municipale e forza pubblica», mentre «le competenti autorità sanitarie locali» avrebbero realizzato «presidi sanitari prima degli imbarchi per l’isola».

Niente da fare, ha detto il prefetto: sull’ordine pubblico la competenza è solo sua.

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