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Ufficiale: dopo Lombardia, Veneto, Trentino e Piemonte scuole chiuse anche in tutta l’Emilia-Romagna

23 Febbraio 2020 - 17:03 Redazione
Stop a tutte le attività scolastiche in Lombardia, Piemonte, Veneto e FVG. Università chiuse a Genova e in Trentino. Ora c'è anche la scelta di Bonaccini

Dopo la decisione del ministro Azzolina di invitare alla chiusura le università nel nord Italia per la diffusione del Coronavirus, è arrivato lo stop alle scuole. Prima in Lombardia e Veneto e ora anche in Emilia Romagna. Conseguentemente ai provvedimenti previsti dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, «per motivi precauzionali, si invitano le Istituzioni universitarie e quelle di Alta Formazione Artistico Musicale e Coreutica presenti nelle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a sospendere fino al 29 febbraio 2020, l’attività didattica», ha scritto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il Ministero ricorda che il Consiglio dei Ministri, nella serata di ieri, ha definito apposite misure per evitare la diffusione del Covid19 e ulteriori misure di contenimento. Fra le previsioni adottate dal Governo c’era già anche quella relativa alla possibile sospensione dalla frequenza delle attività di formazione superiore, fatte salve le attività formative svolte a distanza. Quindi sono arrivate le decisioni dei singoli sindaci e delle Regioni, a cominciare dalla scelta fatta da Beppe Sala questa mattina stessa.

Scuole chiuse in Lombardia, Piemonte, Veneto e FVG

Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, di concerto con il ministro della Salute Roberto Speranza, ha deciso la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nel territorio regionale in conseguenza dell’emergenza coronavirus. L’ordinanza, si legge in una nota della Regione, prevede la «sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza».

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La decisione del governatore lombardo fa seguito all’ordinanza disposta dal sindaco Beppe Sala durante un vertice in prefettura a Milano sull’emergenza per il coronavirus. La decisione segue quella già presa ieri che disponeva la sospensione delle attività nelle università lombarde. Alle 12 si riunirà un tavolo operativo nella sede del Comune di Milano, dove sarà valutato dai sindaci dell’area metropolitana se verranno chiuse anche le scuole degli altri 133 comuni. «Anche a livello prudenziale – ha detto Sala – penso che le scuole vadano chiuse a Milano e proporrò al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, di allargare l’intervento a livello di Città metropolitana. È un intervento prudenziale – ha concluso Sala -. Ad oggi vediamo di farlo per una settimana e ritengo che sarà sufficiente».

A Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, Sala ha deciso di istituire un tavolo permanente con il direttore generale e tutti i direttori dei settori comunali. Il tavolo servirà: «per vedere le regole per gli uffici comunali, sentiremo i presidenti dei Municipi e vedremo cosa fare per gli eventi visto che siamo anche nella settimana del carnevale». Scuole di ogni ordine e grado chiuse per una settimana anche in Piemonte. È quanto emerso dal tavolo di sicurezza in corso in queste ore nella sede della Protezione civile di Torino. Al vertice partecipano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha firmato con il ministro Speranza l’ordinanza con la quale vengono bloccate, Carnevale di Venezia compreso, tutte le manifestazioni pubbliche, private e dei musei, oltre alla chiusura delle scuole fino al primo di marzo. «Scuole chiuse e manifestazioni culturali e sportive sospese a data da destinarsi su tutto il territorio regionale». E’ quanto chiesto dalla Regione Friuli Venezia Giulia al Governo. Ad annunciarlo in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale di Palmanova il presidente Fvg, Massimiliano Fedriga, precisando che è stato richiesto all’esecutivo di adottare le stesse misure previste nelle vicine Regioni del Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.

Emilia-Romagna: Bonaccini chiude

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di chiudere le scuole fino al 1 marzo compreso. In mattinata, il presidente Stefano Bonaccini aveva spiegato: «Stiamo esaminando e definendo in tutti i suoi aspetti, anche alla luce dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri ieri sera». Nel pomeriggio è arrivata la conferma: sospensione delle attività delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi.

Trentino Alto Adige: stop asili e università

Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato un’ordinanza che punta a limitare il rischio sanitario di diffusione del cosiddetto Coronavirus. In Alto Adige, a partire da domani sino a domenica 1° marzo, saranno chiusi le strutture socio-educative, pubbliche e private, dedicate alla prima infanzia (asili nido e microstrutture aziendali). Inoltre, sempre nello stesso periodo, saranno sospese le attività didattiche presso Università, Scuola superiore di sanità “Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”.

Piemonte e Genova: chiuse le università

L’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi ha annunciato che per una settimana sono sospese le attività didattiche nelle Università piemontesi a causa della questione Coronavirus. Anche l’Università di Genova «ha deciso cautelativamente di sospendere per una settimana ogni attività didattica (lezioni e esami) a partire da domani, lunedì 24 febbraio». Lo ha annunciato il rettore dell’Ateneo Paolo Comanducci stamani.

«La situazione, sempre più seria, richiede di attuare misure appropriate nell’interesse della comunità accademica e della popolazione ligure – scrive Comanducci – Al fine quindi di contribuire a ridurre gli spostamenti di grandi numeri di soggetti, vista l’ampia area di provenienza e la numerosità degli studenti del nostro Ateneo, abbiamo deciso cautelativamente di sospendere per una settimana ogni attività̀ didattica. Garantendo, nella misura del possibile, che date e scadenze del calendario accademico saranno adeguate di conseguenza. L’ateneo e i suoi spazi rimangono comunque aperti e fruibili, comprese le biblioteche».

Roma, stop test per Medicina

L’Università Campus Bio-Medico di Roma, per il principio di massima precauzione sul fenomeno Coronavirus, ha disposto il rinvio della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia previsto presso la Fiera di Roma per martedì 25 febbraio. Sono iscritti al test oltre 2.800 candidati provenienti da tutta Italia di cui una parte proveniente dalle regioni del Nord oggetto di restrizioni da parte delle Istituzioni preposte. La decisione assunta dall’Università è frutto della volontà di tutelare il bene della salute delle persone, anche in considerazione della provenienza dei candidati da tutta Italia, e nell’ottica di non sfavorire gli aspiranti medici provenienti da zone ove sono in atto misure restrittive degli spostamenti», spiega l’università. «L’Università Campus Bio-Medico di Roma – prosegue la nota – da sempre persegue come mission la centralità della persona e il bene comune ed è proprio nel rispetto di questi principi che, nonostante non vi siano nel Lazio misure di restrizione a eventi pubblici o aggregativi e nonostante i notevoli disagi organizzativi ed economici per l’Ateneo, ha disposto il rinvio del test a data da destinarsi».

Rinviati test concorso infermieri nel Bolognese

Rinviate all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) le prove, scritta e pratica, del concorso congiunto tra Azienda Usl di Bologna, Azienda ospedaliero universitaria di Bologna, Azienda usl di Imola e Istituto ortopedico Rizzoli per la copertura di posti a tempo indeterminato nel profilo di “Collaboratore professionale sanitario infermiere” previsto per i giorni 25 e 26 febbraio. La nuova convocazione verrà pubblicata il giorno 21 aprile 2020 sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana – 4^ Sessione speciale ‘Concorsi ed esami’. Il rinvio, fanno sapere gli enti coinvolti, “è stato disposto precauzionalmente in considerazione del fatto che alcuni candidati provengono da Comuni oggetto di ordinanze emanate per contrastare la diffusione del Coronavirus e che sconsigliano la circolazione e la frequentazione di luoghi affollati”.

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