Luis Alberto sovrano: la Lazio batte il Bologna (2-0) e si prende il primato

Avvio sprint: gol e assist per lo spagnolo. Revocate con la Var due reti agli ospiti

La Lazio non sbaglia mai. All’Olimpico la squadra di Inzaghi mette a ferro e fuoco l’area del Bologna nei primi 20′ e costruisce il 2-0 finale che vale il primo posto in classifica. Sono le reti di Luis Alberto (18′, strepitoso come sempre nonostante un problema all’inguine) e Correa (21′) a lanciare l’Aquila a +2 sulla Juve e a +8 sull’Inter, con le dirette inseguitrici costrette a recuperare il prossimo 13 maggio la gara inizialmente prevista per domani sera. Applausi scrocianti prima della partita per l’ex Sinisa Mihajlovic. Al suo Bologna, pimpante soprattutto nella ripresa, vengono annullati con la Var due gol (per tocco di mano e fuorigioco).


Gran Premio Lazio

La Lazio si scaglia sul match con lo spirito battagliero di chi si sta giocando la vita. Il Bologna di Mihajolivic, un punto nelle ultime due partite ma identità chiara, viene spazzato via come fosse uno sparring partner. E’ un monologo a onde: riconquista immediata della palla, ritmo a 300 all’ora e verticalità esasperata. In 13 minuti la squadra di Inzaghi sfiora tre volte il gol, in due ci va a pochi millimetri di distanza. Correa e Immobile sono fulmini, si cercano. Fanno i buchi: Il Tucu calcia fuori a pochi passi dalla porta, il capocannoniere fa lo stesso in diagonale su imbeccata di Luis Alberto. Sembra la materializzazione di un sortilegio; è, invece, il burrascoso e tonante avvicinarsi dell’uragano biancoceleste.

Luis ‘Lazzaro’ Alberto

I rovesci abbondanti sul Bologna arrivano dai piedi di Luis Alberto. Ha un problema all’inguine, lo spagnolo. Inzaghi lo guarda, quasi ad aspettarne la richiesta di cambio. No, non esce Luis Alberto, che come e più di Lazzaro resuscita, diffonde classe e in 3′ fa scoppiare il finimondo all’Olimpico. Al 18′, su imbeccata di Immobile, fa secco Skorupski con un tiro calibrato da fuori (la palla passa sotto alle gambe di Danilo). Altri 180 secondi e lo spagnolo, che non perde mai qualità anche nel pieno della corsa, regala a Correa il suo 13esimo assist stagionale: l’argentino lo converte in rete sfruttando una deviazione e batte ancora Skorupski.

Strakosha e le letture

Una prima mezzora di dominio totale, anche se il Bologna alla lunga mostra identità e personalità. Lo fa una prima volta sull’1-0, ma Soriano spara addosso a Strakosha. Poi, nel quarto d’ora finale della prima frazione, la Lazio abbassa ritmo e baricentro e gli ospiti (sistemati a specchio) cercano di sfondare soprattutto con i quinti di centrocampo. Sono tutti pericoli potenziali, disinnescati dalle maglie biancocelesti con la perizia dei migliori genieri.

Bologna d’assalto. E di Var

Nella ripresa il Bologna reitera la sua voglia di rientro in gara. La Var annulla giustamente un gol a Denswil (che colpisce col braccio prima di mettere dentro di spalla), poi succederà anche a Tomiyasu (off-side millimetrico di Palacio che fa la sponda). Miha mette dentro Santander e Sansone per Schouten e Orsolini. L’apprezzabilissimo e convincente coraggio, però, non incide sul tabellino. Sul quale non entra Immobile, che sbaglia col cucchiaio la seconda chance personale prima di essere sostituito tra gli applausi. Ma questa Lazio ha una quantità di soluzioni offensive da stare tranquilla anche quando Ciro il Terribile è stranamente impreciso. E ora l’Aquila è davanti a tutti.

Foto di copertina Ansa